recensione di Daniele Cenci
Il colore dei ricordi
La duratura amicizia tra Dario e Matteo tra silenzi carichi di emozioni inespresse, sguardi velati di allusioni, liti e riconciliazioni: un rapporto che solo la morte ha potuto interrompere.
Seguendo la consegna di Wilde, per il quale "si dovrebbero assorbire i colori della vita, ma mai ricordarne i dettagli", Tirinelli riesce ad appassionarci alla sua semplice storia a due voci con uno stile di nostalgica rarefazione espressiva in cui i ricordi (il bacio 'rubato', i turbamenti amorosi di una lontana estate del '77) "si rincorrono come biglie colorate, senza ordine né direzione". Mirando dritto al cuore senza cadere nel patetico, ci svela i lati più inquieti e rischiosi di ogni autentica amicizia: un sentimento insondabile, senza codici prefissati e, per questo, così complicato da tenere in vita.