recensione diDaniele Cenci
E' bella San Francesco?
"É strano, ma tutte le persone che spariscono dalla circolazione finiamo per ritrovarle a San Francisco. Deve essere una città deliziosa che offre tutte le attrattive dell'aldilà" confida Wilde/ Lord Henry ne "Il ritratto di Dorian Gray"(cap. XIX). Questa boutade potrebbe essere l'epigrafe ideale per l'ultimo romanzo di Clam, ambientato a Frisco, in cui una formidabile passione omoerotica si coniuga sapientemente con una graffiante vena umoristica, demolendo i feticci del fondamentalismo religioso e gli stereotipi dell'industria pornografica gay. Il bel Josh, uno studente acqua e sapone che si reputa etero e per giunta sfigato (tipo la 'fanciulla perseguitata' di sadiana memoria), in fuga dall'asfissiante padre-pastore e dalle sue prediche sessuofobiche, per sbarcare il lunario s'improvvisa "cowboy di mezzanotte" su un set a luci rosse. Alla personale, combattuta emancipazione dall'opprimente famiglia, seguirà la scoperta di un'irresistibile attrazione per Cedric che lo inizierà al piacere omosessuale nella finzione cinematografica e nella realtà. Perché, come pare intendere sardonicamente l'autore, arriva sempre il momento in cui tocca scegliere se vivere pienamente e al massimo delle proprie potenzialità, o condurre un'esistenza frantumata e alienata come gli altri, nella loro infinita ipocrisia, pretenderebbero, accontentandosi di surrogati dell'amore.