La tenerezza dei lupi

13 agosto 2013

Almeno in Italia sappiamo pochissimo del Canada dei secoli scorsi: al contrario che negli Stati Uniti, la colonizzazione e l'esperienza della "frontiera" in Canada non hanno prodotto una letteratura di fama mondiale. Questo romanzo di Stef Penney, ambientato in zone selvagge del Canada nel 1867, ha perciò anche il pregio della novità. Vi s'intrecciano diverse storie (anche una di amore gay, trattata con mano ferma e sicura, e senza forzature rispetto al periodo storico in cui si colloca), e parecchie vi sono anche lasciate accortamente in sospeso nel finale, quasi a confermare la sensazione di vaghezza, dubbio e intrigo che pervadono l'intera narrazione. Il montaggio è di tipo prettamente cinematografico, ma non ha sapore di sceneggiatura, perché lo stile non dà predominio al dialogo; per di più, alla narrazione in terza persona si alternano capitoli in cui uno dei personaggi, una donna, racconta in prima persona. Magari non è un capolavoro della letteratura: però la Penney scrive con cura e non annoia mai.
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