recensione diMauro Fratta
Tutta colpa di Miguel Bosé
Anche se non tutte le figure ritratte nel libro possiedono eguale icasticità - e in particolare la sorella ultracattolica diviene a lungo andare una macchietta un po' ripetitiva: ma va detto che gli ultracattolici tendono ad essere, in effetti, macchiette parecchio ripetitive - la narrazione fresca e vivace rende il romanzo molto agile e piacevole: merito anche della scelta, da parte dell'autore, d'intromettere frequenti rimandi al lessico familiare dei Chiericato, soprattutto alle espressioni "garantito al limone" e "non fare il Carlo Alberto", le quali spesso arrivano con un divertente effetto a sorpresa.
La comicità divagante può far dimenticare che questo è probabilmente il primo Bildungsroman italiano che abbia per protagonista un bisessuale moderno, cioè un bisessuale ch'è tale con orgoglio e autoconsapevolezza, esattamente come si può essere gay o lesbiche, condizione, dunque, del tutto diversa dalle forme storiche di bisessualità diffuse soprattutto nel mondo mediterraneo: a Sciltian Gastaldi va perciò anche riconosciuto il merito d'essere un pioniere che sa evitare i toni didascalici; e li evita perfino nei capitoletti di svagata saggistica su film o cartoni animati, nei quali la commozione è sincera, ma tenuta a freno, e gli accenti critici o descrittivi suonano sempre leggeri. In ciò, anzi, l'autore asseconda con gradevole naturalezza una certa tendenza postmoderna alla commistione dei generi (senza dubbio perché, a differenza di chi dice "Adesso scrivo un bel racconto postmoderno mischiando i generi", a lui la cosa viene del tutto naturale), giovando anche, dato che varietas delectat, alla levità del racconto, ed evitando che, nonostante la discreta lunghezza, esso diventi monotono o ripetitivo.
Dopo tante lodi, un appunto (calandomi nella parte della sorellonza Euridice): la battuta che definisce l'immacolata concezione come fecondazione eterologa non è ad rem, perché il dogma proclamato da Pio IX nel 1854 (troncando e sopendo secoli di dispute teologiche) riguarda il concepimento di Maria senza il peccato originale, e non il concepimento di Gesù.