recensione diMarco Valchera
Brothers & Sisters
Brothers & Sisters è una serie televisiva drammatica, in cinque stagioni, mandata in onda dalla rete Abc dal 2006 al Maggio 2011, quando il canale ne ha deciso la chiusura. La trama si concentra sulla saga familiare dei Walker, alla morte, nel giorno del suo compleanno, del pater familias William e alla conseguente scoperta dei suoi innumerevoli segreti e relazioni adulterine. Cuore delle vicende diviene, così, Nora Walker, interpretata dalla vincitrice di due premi Oscar Sally Field, la quale si ritrova, da sola, se non con il sostegno del fratello Saul (Ron Rifkin), a tenere le redini delle vite dei cinque figli, ognuno dalle mille sfaccettature e questioni irrisolte, e a fronteggiare l’amante del marito, Holly Harper (Patricia Wettig). Molto è giocato anche a livello politico, con la frattura tra i membri del nucleo rispetto al sostegno di ideali repubblicani e democratici. La più agguerrita portavoce del conservatorismo è Kitty (Calista Flockhart, nota per essere stata Ally McBeal), speaker radiofonica di un programma politico e, in seguito, moglie del senatore della California Robert McCallister (Rob Lowe), prima della morte tragica dell’uomo in un incidente automobilistico.
Tra i figli Walker spicca Kevin, avvocato gay, interpretato dall’attore Matthew Rhys. Nonostante l’incredibile successo nel suo lavoro, Kevin fatica ad avere una relazione stabile e ad accettarsi fino in fondo, accusa mossagli da un suo cliente in una causa, Scotty Wandell, a cui dà il volto l’attore, gay anche nella vita reale, Luke Macfarlane. I due escono per un appuntamento, che finisce in tragedia quando Scotty, più aperto ed estroverso, decide di baciare in pubblico il partner, il quale reagisce stizzito a questo approccio. Nonostante ciò, la loro relazione va avanti fino ad una riunione di famiglia dei Walker, in cui Scotty si ritrova per sbaglio e, interrogato sulla sua opinione, viene aggredito dallo stesso Kevin, che gli intima di fare silenzio. C’è sempre, lungo tutte le stagioni, un fil rouge che lega le vicende sentimentali dei protagonisti alla loro vita familiare. La morte del padre porta i cinque fratelli a riallacciare i rapporti tra loro e con la madre e a dare maggiore rilievo alle considerazioni dell’altro, seppure, almeno inizialmente, queste siano spesso fonte di incomprensioni e litigi.
Il mondo gay è protagonista all’interno di Brothers & Sisters: Kevin avrà altre relazioni ma, in seguito ad alcuni incidenti legali, riallaccerà la sua vita con quella di Scotty e, di fronte alla solitudine dello zio Saul, che ha sempre negato la sua omosessualità e ha deciso di tentare il suicidio, spinto dall’aver compreso di non aver mai vissuto realmente ma sempre dietro ad una maschera, chiederà a Scotty di sposarlo, in una delle scene più toccanti dell’intera serie. Con le loro nozze si chiude la seconda stagione. Nell’ultima stagione i due sposi lotteranno per ottenere un figlio con una madre surrogato e, date le drammatiche conseguenze di questa scelta, opteranno, in seguito, per le vie dell’adozione, allargando la propria famiglia.
Questa serie ha avuto il merito di portare sugli schermi televisivi statunitensi l’omosessualità nella sua quotidianità: gesti di affetto, baci, sesso, senza mai alcun tipo di macchiettismo. Raramente si era assistito a un matrimonio gay e, ancor di meno, alla nascita di una famiglia con genitori dello stesso sesso. Tematiche sociali attualissime sono state affrontate con profondità ed intelligenza: dal matrimonio, alla discriminazione sul lavoro, alla possibilità di adozione, fino al coming out e all’Aids.
Kevin, che sceglierà di diventare avvocato pro bono, e Scotty, chef di un ristorante di successo creato con Saul, sono stati inseriti da Tv Guide all’interno della lista delle più belle coppie della storia della tv americana.