recensione diMarco Valchera
Same Love
Same Love è il quarto singolo estratto dall’album di debutto The Heist, certificato platino negli Stati Uniti, del rapper Macklemore e del produttore Ryan Lewis e vede la collaborazione della cantante lesbica Mary Lambert nel ritornello. Il brano è stato registrato durante la campagna del Referendum 74, che ha legalizzato i matrimoni tra persone dello stesso sesso nello stato di Washington. L’ispirazione per le liriche nasce dalla lunga relazione dello zio del rapper, John Haggerty, con il suo partner Sean, protagonisti anche della cover art. È la prima volta che il maschilista mondo dell’hip hop affronta una tematica LGBT con tanta sensibilità: Macklemore si scaglia contro lo stesso mondo a cui appartiene, in cui la parola gay è usata continuamente come un insulto, e l’assenza di qualsiasi diritto per la comunità omosessuale. L’invito del rapper è quello di marciare tutti insieme per il progresso civile e non essere più vittime di pregiudizi che nascono dal parafrasare “un libro di 3500 anni fa”. Anche se, argutamente, un pezzo di carta che legalizzi il matrimonio non è visto come lo strumento definitivo di cancellazione di tutti i problemi e le questioni irrisolte, è, comunque, un ottimo primo passo. Same Love ha raggiunto la vetta nelle charts austrialiane e neozelandesi, la posizione 11 nella Billboard Chart e sta scalando anche le classifiche del resto d’Europa, ponendo sotto gli occhi di tutti una problematica molte volte taciuta.
Nel video Macklemore ha un piccolo cameo muto durante la festa di matrimonio dei due sposi: il tutto si concentra su uno dei due protagonisti, di cui seguiamo alcuni momenti della vita, dall’infanzia e l’adolescenza, con i problemi legati all’accettazione di sé, alla maturità, con le scene delle nozze con il suo compagno, fino alla vecchiaia e alla morte, sempre vissuta uno a fianco dell’altro.