Girfliends on the road: le Icona Pop/Icona LGBT

23 ottobre 2013

Sono due, sono brave giovani e belle, una è rossa l'altra mora e strizzano apertamente l'occhio alla comunità LGBT. E non sono le Tatù. Ben lontano da facili provocazioni, il duo svedese Icona Pop si candida a diventare un'icona gay meritevole di considerazione anche in Italia (all'estero lo è già). Sonorità electro-pop, testi divertenti e look accattivante, sono state da subito indicate come duo lesbico. Cosa che hanno più o meno smentito dichiarando di non preoccuparsi che si pensi che siano o non siano lesbiche, di non ritenerlo assolutamente un problema.

Chi non ha ballato o saltato quest'estate ad una serata o ad un Pride sulle note della loro I Love It? Tenendo anche in considerazione che si sono esibite live ad alcuni pride statunitensi oltre che al White Party di Palm Spring. Hanno inoltre girato un video, quello di All Night che omaggia la cultura drag di New York e scritto Girlfriend, una canzone che si candida a diventare un inno lesbico: «All I need in this life of sin is me and my girlfriend». Ritornello già sentito: scritto e cantato da Tupac negli anni Novanta, reinterpretato da Jay-Z lo scorso decennio, duettando con la sua compagna Beyoncé che completava il ritornello con «Down to ride 'til the very end, it's me and my boyfriend».
Le Icona Pop invece la cantano tutta all'unisono, sparisce la parola boyfriend e resta «Down to ride 'till the happy end, it's me and my girlfriend», scandiscono strofe e ritornello con un na na na na virale che entra in testa e non esce facilmente.
Dichiarazione d'amore di una donna ad un'altra donna, che nelle intenzioni sia ad un'amica poco ci importa: chissà quante giovani lesbiche l'hanno già dedicata alla loro compagna. E si lascia anche ballare volentieri.

Il videoclip è un road trip ambientato presumiblimente nelle desertiche lande dell'ovest americano. Fin dalle prime inquadrature vediamo le due cantanti in viaggio su una strada che rimanda il pensiero a Kerouac, ma anche ad un altra importante coppia, di amiche, sì, ma senza dubbio con una storia che molto ha lasciato all'immaginario e alla cultura lesbica: Thelma & Louise. In auto (decapottabile), sotto il sole, a forte velocità, nel deserto, con tutta l'aria di essere in fuga da qualcosa. E infatti successivamente abbandonano l'auto e continano la loro avventura salendo su un treno merci in corsa, ricordando così un'importante sequenza di un altro film fondamentale per la formazione di ogni lesbica che si rispetti: Pomodori Verdi Fritti. Le in quadrature delle due ragazze che cantano saltellando sul treno andando si alternano a quelle delle due che ballano (saltellando) in una sorta di discoteca prestandosi a giochi di luce ed effetti speciali. Il continuo scambio di abbracci, carezze e sguardi languidi tra le due, e in camera quasi con aria di sfida rafforza il senso della loro unione, di due persone che vanno incontro all'ignoto, fuggendo da qualcosa che probabilmente spaventa, con la sola consapevolezza di avere la forza della coppia, che unita può afffrontare qualsiasi cosa, e che non serve altro per arrivare al lieto fine. Come ci ripete il ritornello mentre cala il tramonto sul treno merci e sul deserto; le ragazze hanno smesso di ballare e sedute sul treno avvolte nella stessa coperta con la leggera malinconia che il tramonto è destinato sempre a suggerire, concludono il video.

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