Il ritorno di Ty Herndon

12 novembre 2013

“Lies I Told Myself” è il singolo che ha segnato il ritorno di Ty Herndon alla musica dopo sette anni di silenzio e almeno una ventina di generale ostracismo da parte dell’industria discografica country. Dopo aver incontrato discreta fortuna nei primi anni Novanta, Herndon svanì repentinamente dalla scena in seguito a un georgemichaeliano arresto al Gateway Park di Fort Worth, in Texas, nel 1995.

Sebbene il cantante non abbia mai fatto coming out pubblicamente e abbia alle spalle due matrimoni con donne (lestamente terminati in altrettanti divorzi), è anche vero che le voci sulla sua omosessualità sono talmente insistenti che Herndon non tenta granché di nasconderla.

La canzone con cui sta tentando di tornare alla ribalta è un accorato invito a seguire i propri sogni, senza dare troppo peso alla negatività altrui e alle bugie che essa ci porta a raccontare a noi stessi. «I ragazzi come te farebbero meglio a lasciare gli studi e andare a lavorare, finirai per essere un ubriacone come tuo zio, non troverai mai l’amore… tutte bugie che mi sono raccontato, ma sono contento di non averci creduto». Nel video musicale Herndon ha voluto coinvolgere persone che hanno combattuto o stanno combattendo un qualche ostacolo con pervicacia e successo: il regista Steven Goldmann è costretto su una sedia a rotelle dal cancro, l’attrice Donna Scott è la vedova del regista Tony, Herndon stesso canta avviluppato in una simbolica ragnatela. A dispetto di un intento così gravoso, il tono del video è tutt’altro che vittimistico: le immagini mostrano soltanto la parte in cui it gets better, e verso la fine compare una coppia di sposi che tiene in mano un cartello con la scritta “EQUALITY” (cartello che è comparso sopra la testa di Herndon, su uno dei fili della ragnatela, per tutta la durata della canzone).

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