recensione diMauro Giori
I Want Your Love
I Want Your Love si aggiunge alla ormai folta schiera di film con sesso performato dal vero e ha dalla sua attori capaci di dare un certo rilievo ai loro personaggi. Quello che gli manca è un’idea di sceneggiatura che possa riscuotere nello spettatore qualche interesse: la vicenda di un artista fallito (di cui non sappiamo nulla, né come persona né come artista) che deve lasciare San Francisco perché non si può permettere l’affitto e deve tornare dai suoi nell’Ohio non è esattamente di quelle che fanno stracciare le vesti. I personaggi che gli ruotano intorno sono anche meno appassionanti e sviluppati, per quanto si riducano a una manciata di persone: un orso e il suo fidanzato, che hanno qualche screzio di coppia superato dopo un esperimento a tre; un uomo più maturo con cui il protagonista finirà a letto senza troppa convinzione; l’ex che lo accompagna alla fine all’aeroporto e di cui pure non sappiamo pressoché nulla, tanto che non appassiona il suo nuovo flirt con un afroamericano ciarliero e un tantino vanesio.
«L’incontro del porno gay con il cinema indipendente», recitano le locandine francesi. Diciamo che il porno si vede, il cinema indipendente meno, almeno se per cinema indipendente si intende qualcosa di più di due attori in una stanza squallida fotografati in economia mentre sproloquiano su esistenze (le loro) senza importanza (ma come se l’avessero, e per tutti), facendo lunghe pause intermedie.
Alla fine si direbbe che la vicenda sia pretestuosa (oltreché pretenziosa) e i personaggi vengano accumulati solo perché si creino le premesse per un certo numero di accoppiamenti. Insomma, I Want Your Love sembra un semplice porno, fatto e finito (del resto produce Naked Sword). Di quelli con la storia, però una storia noiosa e inconcludente.
Funzionava meglio, perché più breve, il corto omonimo che Mathews aveva girato, con il medesimo protagonista, due anni prima: non aveva il tempo di tediare e di cercare di essere qualcosa di diverso da quello che nei fatti era.