Da noi vengono periodicamente sbeffeggiati da quei governanti che si avvicendano alla guida del paese e preferiscono esercitarsi nel definirli nei modi più infelici (“bamboccioni”, “sfigati”) piuttosto che risolvere seriamente i loro problemi: sono i cosiddetti precari, un'intera generazione di giovani costretti dal nostro sistema economico-sociale a prolungare artificialmente la loro adolescenza trascinandosi tra mille lavoretti temporanei e malpagati, senza riuscire mai ad affrancarsi davvero dal sostegno, e quindi dal controllo, delle famiglie di origine.

Lungi dall'essere un fenomeno solo italiano, gli autori francesi Sylvain Runberg e Christopher ci raccontano i precari d'Oltralpe attraverso un gustoso fumetto uscito in patria in tre volumi a partire dal 2005, poi raccolti in un unico tomo tradotto in Italia dalla benemerita Black Velvet, che torna a pubblicare libri interessanti dopo un periodo di assestamento dovuto all'acquisizione da parte di Giunti.

Jean-Michel, Toine e Julien hanno circa trent'anni e condividono un appartamento nel centro città, ma da quando il loro amico David ha deciso di seguire la fidanzata ad Amsterdam urge trovare un sostituto.

Jean-Mi è in prova presso un'azienda di marketing; Toine trascorre le giornate studiando svogliatamente, facendosi le canne e rimpiangendo la fidanzata che l'ha appena mollato; Julien, invece, frequenta le lezioni in vista degli ultimi esami prima della laurea, partecipa alle riunioni universitarie per protestare contro i disservizi dell'ateneo e non sa come dire all'amico Toine che la ragazza che sta frequentando è proprio la sua ex, Amandine.

Ad occupare la stanza lasciata libera da David arriva il giovane Max, il quale sembra molto più spigliato ed estroverso dei tristi figuri incontrati fino ad allora; il suo ingresso nella casa viene celebrato con una memorabile festa a base di musica, alcol e cocaina, che avrà parecchie conseguenze nella vita piuttosto monotona dei tre ragazzi e dei loro amici.

In particolare Jean-Mi, dopo parecchie reticenze e in seguito a qualche disavventura sul lavoro, si decide a fare coming-out e a presentare ai coinquilini il suo ragazzo, Marc, mentre Julien, diventato insegnante in una scuola cattolica, viene fotografato mentre cerca di baciare Max (ma solo perchè non regge tanto l'alcol)...

Le note di copertina dicono che le vicende sono ispirate alle reali esperienze universitarie dello sceneggiatore: non è difficile da credere, a giudicare dalla schiettezza della storia, che comincia come una commedia giovanilistica scanzonata ma si dipana via via ammantandosi di un'atmosfera sempre più malinconicamente disillusa non appena, per i protagonisti, si fanno prossimi gli inevitabili bilanci dell'età adulta .

Da segnalare il bel disegno iconico di Christopher, cha aiuta l'immedesimazione del lettore con un tratto cartoon robusto ed incisivo, perfetto sostegno al ritmo avvincente del racconto.