Country to the bone

7 febbraio 2014

Out in the Country è un album country nel vero senso della parola: tre accordi e la cruda verità, niente di più e niente di meno. Rispetto agli analoghi (e più recenti) lavori di Mark Weigle e di Drake Jensen, Doug Stevens non concede nulla a contaminazioni pop/rock e a tematiche troppo melense o bizantine.


Il classico tòpos dell'adulterio quasi consumato (à la Almost Persuaded) viene rielaborato in chiave gay in Git While the Gittin's Good, in cui Stevens torna a casa dal compagno prima che l'irrefrenabile sex appeal di un omone nero seduto al bancone del bar gli faccia perdere il controllo.

Il classico motivetto Tex-Mex (à la South of the Border), che non può mancare in un album country degno d'essere chiamato tale, qui si chiama Mi Joven Amor Tejano: Stevens riscopre l'amore con un giovanotto caliente dopo che uno squallido yankee l'ha mollato.

La classica ballatona triste di Stevens si chiama invece HIV Blues, e il titolo ne spiega già il contenuto. Più riuscita ancora è Everytime He Sees Me, B-side non inclusa nell'album, sempre sui timori legati alla scoperta della sieropositività.

Out in the Country, che dà il titolo all'album, è però la traccia migliore: ispirata al modello autobiografico/apologetico di Coal Miner's Daughter, ha un testo che ripercorre tutta la vita del cantante ribaltando il mito del rude uomo del Sud. Già il titolo gioca sulla parola "out": «sono cresciuto in aperta campagna» ma anche «gay dichiarato in campagna». La tradizionale ammirazione che questo genere di canzone tende a esprimere nei confronti dei genitori, dei bei tempi andati e della natura è rielaborata in chiave erotica da Stevens, che nella prima strofa così si rivolge all'amico Bobby: «Io e Bobby Wayne, amici fin da piccoli,/ giocavamo insieme all'aria aperta./ Bobby Wayne mi guarda dritto negli occhi/ mi sorride e poi mi dice:/ "Andiamo a fare quello che fanno mamma e papà"/ [...] Imparavamo a vivere da Madre Natura/ E facevamo ciò che ci veniva naturale». La canzone si chiude con un sentito ringraziamento a Bobby: «Ora sono un uomo di città, mi sono trovato un marito/ Bobby Wayne, mi hai insegnato proprio bene».

Qualche difficoltà nell'adattarsi all'omofoba provincia americana emerge in Born in Mississippi e nella militante ACT UP! (che chiede più attenzione all'AIDS da parte dei politici), ma il tono generale dell'album è gioioso, scanzonato e irriverente.

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