recensione diGiulio Verdi
Country to the bone
Il classico tòpos dell'adulterio quasi consumato (à la Almost Persuaded) viene rielaborato in chiave gay in Git While the Gittin's Good, in cui Stevens torna a casa dal compagno prima che l'irrefrenabile sex appeal di un omone nero seduto al bancone del bar gli faccia perdere il controllo.
Il classico motivetto Tex-Mex (à la South of the Border), che non può mancare in un album country degno d'essere chiamato tale, qui si chiama Mi Joven Amor Tejano: Stevens riscopre l'amore con un giovanotto caliente dopo che uno squallido yankee l'ha mollato.
La classica ballatona triste di Stevens si chiama invece HIV Blues, e il titolo ne spiega già il contenuto. Più riuscita ancora è Everytime He Sees Me, B-side non inclusa nell'album, sempre sui timori legati alla scoperta della sieropositività.
Out in the Country, che dà il titolo all'album, è però la traccia migliore: ispirata al modello autobiografico/apologetico di Coal Miner's Daughter, ha un testo che ripercorre tutta la vita del cantante ribaltando il mito del rude uomo del Sud. Già il titolo gioca sulla parola "out": «sono cresciuto in aperta campagna» ma anche «gay dichiarato in campagna». La tradizionale ammirazione che questo genere di canzone tende a esprimere nei confronti dei genitori, dei bei tempi andati e della natura è rielaborata in chiave erotica da Stevens, che nella prima strofa così si rivolge all'amico Bobby: «Io e Bobby Wayne, amici fin da piccoli,/ giocavamo insieme all'aria aperta./ Bobby Wayne mi guarda dritto negli occhi/ mi sorride e poi mi dice:/ "Andiamo a fare quello che fanno mamma e papà"/ [...] Imparavamo a vivere da Madre Natura/ E facevamo ciò che ci veniva naturale». La canzone si chiude con un sentito ringraziamento a Bobby: «Ora sono un uomo di città, mi sono trovato un marito/ Bobby Wayne, mi hai insegnato proprio bene».
Qualche difficoltà nell'adattarsi all'omofoba provincia americana emerge in Born in Mississippi e nella militante ACT UP! (che chiede più attenzione all'AIDS da parte dei politici), ma il tono generale dell'album è gioioso, scanzonato e irriverente.