recensione diMauro Giori
The Out List
L’aspetto spartano di questo documentario messo insieme con poco dalla HBO è a suo modo significativo: si trattava di lasciar dire ad alcuni personaggi pubblici che hanno fatto negli ultimi venti-trent'anni un coming out com’è andata, perché l’hanno fatto e perché ritengono che chiunque dovrebbe farlo, e di lasciarlo dire loro con la massima semplicità, senza furori e senza proselitismi dogmatici, ma allo stesso tempo con una fermezza che non consente equivoci né compiace i timorosi. Sarebbe bello pensare che un documentario simile fosse oggi anacronistico, e invece non potrebbe essere più attuale in un’epoca di essenzialismi queer e di rinnovate ipocrisie di chi si nasconde dietro il dito di millantate aperture d’orientamento, di chi confonde comunità e ghetto al solo scopo di poterne provare orrore, di chi si concede il lusso di rivendicare una privacy in realtà illusoria. Scuse che abbiamo sentito tutti milioni di volte e che si fondano perlopiù sui pilastri equivoci dell’ignoranza, dell’insipienza civile, dell’opportunismo o della pura e semplice paura che non vuole dire il proprio nome e necessita di pretesti.
Attrici e attori (tra cui Ellen DeGeneres, la Cynthia Nixon di Sex and the City e la comica Wanda Sykes), una poliziotta lesbica del Texas, sportivi, politici, cantanti e un militante storico come Larry Kramer si alternano su uno sfondo neutro per spiegare a modo loro, con ironia o commozione, ma sempre con misura, che hanno fatto quello che hanno fatto, e che sono convinti che altri dovrebbero farlo, perché semplicemente la ritenevano la cosa giusta da fare, per sé e per gli altri, nonché l’unico modo per incidere sul tessuto sociale e fare davvero la differenza. Amen.