recensione diElena Romanello
Under the Dome
Durante una bella giornata di sole una cupola invisibile scende tutta intorno alla cittadina di Chester’s Mill, nel Maine, isolandola dal resto del mondo, impedendo di uscire e rientrare ai suoi abitanti, e creando un microcosmo di segreti pronti ad essere svelati, giochi di potere, violenze, pericoli, senza contare il fatto di essere prigionieri involontari di una situazione di cui non si capisce l’origine.
Tratto dal romanzo di Stephen King e prodotto da Steven Spielberg, Under the dome, a metà strada tra il serial tv e lo sceneggiato, presenta un intreccio tra fantascienza e horror che è in realtà un pretesto per parlare di cose molto reali, corruzione e violenza sulle donne in testa, sfruttando il tema sempre interessante della cosiddetta camera chiusa, il luogo ristretto in cui avviene tutto.
Nel microcosmo di abitanti loro malgrado di Chester’s Mill, borgo agricolo ma non solo e nemmeno così piccolo visto che ha un ospedale, una radio e una zona industriale, c’è anche una coppia lesbica, formata da Alice, una psicologa bianca, e Carolyn, un’avvocatessa di colore, che hanno una figlia adolescente, Elinore, detta Norrie, che diventa uno dei personaggi chiave per cercare di risolvere il mistero della cupola. Alice e Carolyn arrivano da fuori e si trovano intrappolate a Chester’s Mill, da cui passavano per portare la figlia con qualche problema ad un campeggio nelle vicinanze.
Carolyn e Alice non sono personaggi di primo piano di una serie che vive comunque su una coralità di eroi e anti eroi, tutti spesso con un doppio volto oscuro, tra ragazzi che frequentano le fidanzate, politici che si ergono a dittatori, ex militari impegnati in missioni segrete, ma compongono un’umanità microcosmo di una realtà più ampia.
La loro vicenda ha uno svolgimento più triste di altre, ma la realtà di questa coppia di donne non viene mai criticata in una comunità ristretta e esasperata da una situazione di grande pericolo. Stephen King non è solo un autore di romanzi fantahorror di culto degli ultimi quarant’anni, ma ha saputo rendersi interprete nei suoi libri di problemi sociali e cambiamenti, dal bullismo e il fanatismo in Carrie ai diritti delle donne in Dolores Claiborne, dal razzismo in Mucchio d’ossa al disagio adolescenziale in It. Under the dome mescola complottismo e misteri, fantascienza e cronaca sociale, e una coppia gay è vista come una possibilità di vita, senza scandalo e senza salire sulle barricate dei diritti.
Carolyn è interpretata da Aisha Hinds, vista già in svariati serial tv come Dollhouse e True Blood, mentre Alice ha il volto di Samantha Mathis, volto noto dagli anni Novanta, in film come Piccole donne e telefilm come Lost e Le nebbie di Avalon.
La prima stagione di Under the dome è andata in onda tra l’estate e l’autunno del 2013, con tredici episodi. La seconda stagione è annunciata negli Stati Uniti per i mesi estivi, e a ruota arriverà anche in Italia.