recensione diElena Romanello
L'altra famiglia
Jodi Picoult, specializzata in raccontare storie di famiglie di oggi con problemi e drammi, traccia ne L’altra famiglia un ritratto esemplare di vita nei profondi States, così lontani da New York e dalla California, dove emerge il tema delle coppie gay e dell’omogenitorialità e delle difficoltà che questo modo di vivere può trovare sulla sua strada.
Nel Rhode Island, vicino al più progressista Massachussetts (ovviamente il libro è antecedente agli sviluppi recentissimi), Zoe, musicoterapeuta sulla quarantina cerca da anni di avere un figlio con l’amato marito Max ricorrendo alla fecondazione assistita, ma il bambino frutto dell’ennesimo tentativo nasce morto, i medici sconsigliano di riprovarci, Max non se la sente più e la lascia.
Zoe si butta nel lavoro mentre Max affonda per un po’ nell’alcolismo trovando assistenza nel fratello e nella cognata, membri di un movimento evangelico ultra conservatore. Zoe incontra Vanessa, consulente scolastica e lesbica dichiarata, che la coinvolge in un progetto di aiuto ad una ragazza con problemi: tra le due nasce l’amore e Vanessa, più giovane e senza i problemi di salute di Zoe le propone di farsi impiantare gli ovuli fecondati congelati rimasti per cercare di avere un figlio insieme. Ma Max, plagiato dalla setta del fratello, si oppone e dà vita ad una battaglia legale.
Tanti sono i temi di questa storia dai tratti, malgrado gli argomenti, mai melodrammatici: l’omosessualità scoperta in età adulta (anche se la conversione di Zoe non convince fino in fondo, ma vabbé è un romanzo), il lesbismo vissuto fin dall’adolescenza, l’integralismo religioso di certi gruppi, il disagio giovanile, le scelte di vita, la genitorialità cercata fino all’estremo, l’omogenitorialità, le nuove e vecchie famiglie, le discriminazioni, il mondo che cambia. Tanti, tutti essenziali e importanti, che concorrono a costruire una storia dove non manca il pathos ma dove si riflette sull’oggi e sulle sue contraddizioni. Le atmosfere e alcune situazioni sono molto americane, ed è senz’altro interessante fare un parallelo con cosa succede in Italia e in Europa, ma la storia è abbastanza universale, anche alle nostre latitudini ci sono donne che cercano un figlio per anni e anni, anche da noi c’è il desiderio di avere figli all’interno di una coppia gay, che si risolve emigrando, anche da noi esistono certi tipi di integralismi religiosi, anche da noi si fronteggiano ormai vari modelli di famiglia che solo chi fomenta l’odio pensa che possano essere nemici.
Un libro forse oggi negli States superato un po’ dai fatti, ma attuale anche da noi, un romanzo prevalentemente al femminile e anche un po’ femminista (da segnalare anche il personaggio dell’avvocatessa Angela), una storia di donne di oggi, delle loro vite e delle loro scelte. Con un finale che non guasta, anzi. Per chi ama i sentimenti nei romanzi ma non gli intrecci sdolcinati e scontati.