recensione di Marco Valchera
Timebomb
Timebomb, terzo singolo estratto dall’album d’esordio di Tove Lo, Queen of the Clouds, arriva dopo i successi mondiali di Habits (Stay High) e Talking Body. Abbandonate le vesti più sensuali, la cantante svedese decide di rallentare i toni e di affrontare una ballata dalle tinte electropop con lontani richiami della hit di David Guetta When Love Takes Over e l’evidente influenza di P!nk. Nelle lyrics del brano si parla di una storia d’amore dalle più felici possibilità, ma che si rivela una «timebomb», una bomba ad orologeria (“We're not forever you're not the one/You and I could be the best thing ever/We're not happily ever after/We don't got what it takes/And we don't make plans/Cause we're never gonna last/We're not forever you're not the one/You and I, we're a timebomb”).
L’emozionante video, diretto da Emil Nava (Ed Sheeran, Calvin Harris, Paloma Faith) è una trasposizione per immagini del contenuto del testo: su una spiaggia si alternano scene dell’interprete e di alcune coppie che discutono e litigano su una piattaforma, fino al loro rappacificamento con bacio in primo piano. Tra di esse ne vediamo una di anziani, una di lesbiche, una di ragazzi gay, una interraziale e quella formata dalla Lo, che nel finale del videoclip è completamente nuda, con il suo fidanzato: su Twitter la stessa Tove ha confermato la veridicità delle unioni anche nella realtà.