recensione di Vari
La biblioteca ritrovata
Un’attenta e precisa opera di selezione e analisi di autori ed esperienze letterarie sta alla base de La Biblioteca Ritrovata di Francesco Gnerre, percorsi di letteratura gay nel mondo contemporaneo.
Ed è opportuno chiarire sin da subito che l’utilità del lavoro di Francesco Gnerre non può assolutamente essere relegato ad uno studio specifico e “di settore” perché La Biblioteca Ritrovata restituisce al lettore un repertorio ricco e puntuale di percorsi tematici e suggerimenti di lettura finalizzati a far emergere il vissuto e l’immaginario di una parte della popolazione la cui vita e le cui istanze sono sempre più evidenti all’opinione pubblica.
Del resto, lo stesso autore, nell’introduzione, spiega in maniera chiara le ragioni di quest’opera che repertoria e raccoglie altri libri: questi libri non sono importanti solo per i lettori gay…destrutturando i modelli vigenti e gli stereotipi, questi modelli aiutano tutti a confrontarsi con le molteplici forme dell’immaginario relativo alla sessualità e a combattere l’omofobia.
Francesco Gnerre, d’altronde, è un antesignano dell’impegno sociale e civile che si sposa con lo studio della letteratura, basti ricordare che già nel 1981, quando in Italia il movimento di liberazione gay era solo all’inizio, Gnerre pubblicò L’Eroe Negato, un saggio sul personaggio omosessuale nella narrativa del dopoguerra che, negli anni a venire, avrebbe fatto “scuola”, diventando un vero e proprio modello ermeneutico di riferimento per gli studi socio-letterari.
In questa medesima traiettoria, si pone anche La Biblioteca Ritrovata che non opera alcuna scrematura tra i diversi generi letterari ma, anzi, prova a distinguere i testi solo attraverso macrotematiche (ANTICHI CASTIGHI E NUOVE LIBERTA’ – ALTRI AMORI, ALTRI FAMIGLIE – DAL SOGNO DI TADZIO ALLA GENERAZIONE RAINBOW) e singoli percorsi mirati (ad esempio OMOSESSUALITA’ E CAMORRA, I CONTI CON LA STORIA, IL RAGAZZO E IL CALCIATORE e tanti altri.)
All’interno dei singoli percorsi, poi, si distinguono le opere selezionate da Gnerre e basta scorrere velocemente l’indice del volume per comprendere l’ampiezza del percorso che va dai saggi che recuperano lo slancio liberatorio del movimento gay in Italia dagli anni’70 ad oggi, come Antologaia di Porpora Marcasciano o Sex and the world di Bruno Casini, a quelli che raccontano la storia delle coppie gay con figli che sono ormai una realtà bella e acquisita (nei paesi civili, naturalmente) come Hallo Daddy di Claudio Rossi Marcelli o ancora ai libri di testimonianze, con puntuale taglio storico, come Quando eravamo froci di Andrea Pini.
Non mancano, ovviamente, raccolte di racconti e romanzi, da La bella stanza è vuota di un autore classico-contemporaneo come Edmund White a Palinsesto di Gore Vidal, celebre scrittore gay americano, dallo snobismo di Arbasino di Fratelli d’Italia ad un romanzo fondamentale della letteratura omosessuale contemporanea come Zamel di Franco Buffoni, passando per l’indispensabile romanzo contro il bullismo omofobico Un Bacio di Ivan Cotroneo (che presto sarà anche un film), le Lettere di Giacomo Leopardi (l’amore per Ranieri che gli accademici hanno sempre negato) o i Neoplatonici dell’eroe risorgimentale Luigi Settembrini, eroe – appunto – ed omosessuale (nonostante Benedetto Croce abbia provato ad occultare la vicenda).
Insomma, Gnerre ha scritto un libro che non è utile solo a chi voglia confrontarsi con una specie di mappatura della migliore letteratura gay, ma anche a chi desideri, finalmente, acquisire maggiore familiarità con un tipo di letteratura che si è spesso proposta come luogo simbolico di sperimentazione dell’utopia di un diverso futuro. Un futuro migliore e più giusto per tutte e per tutti.
Claudio Finelli