recensione diDaniele Cenci
Proust in love
Con un accurato sondaggio dell'immenso ciclo di Alla ricerca del tempo perduto, dei carteggi, degli scritti minori e dell'aneddotica dei contemporanei, Carter porta alla luce le tracce della precoce omosessualità di Proust.
Frammenti di un desiderio che il Maestro francese in parte soffocava e dissimulava, senza però stancarsi di disseminarne gli indizi trasfigurando il tutto col suo inimitabile stile.
Analizzate concordanze e fonti d'ispirazione, il critico dimostra la genialità di Proust nel cogliere gli aspetti tragicomici della difficile condizione di un adolescente in crisi d'identità.
Pur lamentando quanta fatica gli costi inventare e come spesso gli venga meno l'immaginazione, lo scrittore finirà per comprendere come l'unica regola valida in materia di etica sessuale debba consistere nell'essere fedeli alla propria natura, senza tradirla, e quanto sia vera la "legge generale dell'oblio": dimenticare chi è morto o ci ha lasciato, non per insensibilità, ma perché la vita ci impone di guarire dalle nostre ferite e guardare avanti.
Con abbondanza di prove documentali, Carter analizza come in Albertine, protagonista chiave della Recherche, siano confluiti i tratti di almeno tre amori virili di Proust, tra cui l'affascinante e spericolato Alfred Agostinelli, che doveva perire in un incidente aereo (mentre Albertine morirà disarcionata da un cavallo).
Già Cocteau aveva fiutato come nelle fanciulle in fiore di Balbec si celassero i tratti dei giovani maschi che avevano fatto palpitare l'autore nella sua Cabourg durante i lunghi periodi che là trascorse d'estate.
Ma nelle pagine di Proust si percepisce anche - conflittualmente - l'urgenza che ha il narratore di astrarre dal suo genere e orientamento sessuale al fine di parlare per tutti i personaggi: uomini e donne che, pur essendo delle "monadi", si rivelano ognuno come un "riflesso dell'Universo". Tra essi rimarrà per sempre impresso nella memoria dei lettori l'ineffabile barone Charlus, meritevole di ricoprire - parola di Proust! - una "cattedra di omosessualità alla Sorbona".