recensione di Marco Valchera
CinquePerDue - Frammenti di vita amorosa
È dura, se non impossibile, riuscire a far sopravvivere un matrimonio: questo è ciò che Ozon vuole farci capire con 5x2, melodramma borghese costruito grazie a cinque istantanee a ritroso della storia di una coppia, Gilles e Marion, a partire dalla firma del loro divorzio fino al primo incontro, passando attraverso una cena di famiglia, la nascita di un figlio e la cerimonia di nozze. Nel secondo frammento emerge, in particolar modo, la conflittualità della coppia: il fratello gay di lui porta a cena il suo nuovo toy boy che si dichiara apertamente contrario alla fedeltà e, quando il giovanotto chiede a Gilles se abbia mai tradito Marion, egli rievoca un party con orgia finale durante il quale, di fronte agli occhi della mogliettina, avrebbe avuto un rapporto sessuale prima con una donna e poi con un uomo. Questo episodio incarna perfettamente la tensione emotiva tra i due protagonisti durante tutta la pellicola, ma anche il consueto tentativo del regista di sconvolgere il pubblico medio-colto a cui è destinata la sua filmografia: che cosa c’è di più scandaloso di un’ammucchiata, se non un’ammucchiata con il tacito consenso del tuo coniuge? O, ancor di più, senza svelare ulteriormente l’intreccio, della decisione presa da Marion durante la prima notte di nozze? Ciò di cui siamo certi è che i due coniugi sono sull’orlo di una crisi di nervi: mentre Gilles continua imperterrito il suo sadico gioco atto a rendere infelice la moglie attraverso un’ostentata ricerca di verità e di ribellione, Marion subisce passivamente tutto ciò che le avviene, come, ad esempio, il rapporto sessuale post separazione al quale la costringe il marito e a cui tenta sensibilmente di ribellarsi. Seppure non una novità, la forza di 5x2 consiste nell’alterazione della fabula narrativa e nella sua costruzione renversée, che lascia molto all’immaginazione nel voler ricreare la storia di queste due infelici maschere umane.