La caduta di un uomo

8 agosto 2017

Il film The imitation game ha riportato l’attenzione su Alan Turing, matematico britannico, inventore della macchina Enigma, che permise agli Alleati di vincere sulle forze naziste dell’Asse, nonché del primo prototipo di quello che chiamiamo oggi computer, perseguitato e condannato per la sua omosessualità fino al suicidio.

La caduta di un uomo di David Lagercrantz racconta la storia di Turing da un altro punto di vista, partendo dalla sua morte, un mattino di giugno del 1954, in piena Guerra fredda, quando lo studioso viene trovato morto nel letto di casa, nella cittadina assonnata, troppo calma e decisamente bigotta di Wilmslow dove viveva in solitudine senza potersi più occupare delle sue ricerche a livello lavorativo.

Accanto al corpo di Alan Turing c’è la causa apparente della morte, una mela morsicata a metà con tracce di cianuro, e nella casa ci sono prove di lavori dello scienziato con questo temibile veleno usato in particolare durante la Seconda guerra mondiale dalle spie per scampare torture e interrogatori una volta catturati.

Gli accertamenti però sono un obbligo anche in caso di apparente suicidio e vengono affidati al giovane ispettore Leonard Corell, che un tempo sognava di diventare uno scienziato come Turing e che viene presto assalito dai dubbi. Infatti la documentazione sul ruolo di Alan Turing durante la guerra è secretata (lo sarà fino alla fine degli anni Ottanta, quando si saprà del suo apporto alla vittori) e Corell pensa che il matematico fosse ricattato da spie al servizio dell’Unione sovietica, perché la sua recente condanna per omosessualità, reato per l’ordinamento penale britannico depennato solo nel 1967, ha messo in allarme i servizi segreti.

Corell sospetta un complotto da parte delle alte sfere e affascinato dal genio visionario di Alan Turing comincia a indagare con passione nella vita di uno spirito libero e anticonformista, in cui sente molto di se stesso.

Ispirato ad una storia vera, quella dell’indagine compiuta sulla morte di Turing, La caduta di un uomo ricostruisce un’epoca interessante e spietata, in cui si era combattuto il nazismo e si contrastava un’altra dittatura, ma in cui i diritti umani erano calpestati in nome di una mentalità ipocrita e puritana, che solo le rivoluzioni del costume degli anni Sessanta avrebbero finalmente cancellato.

Un libro interessante sia come denuncia sociale e cronaca di un’epoca, sia come thriller, per scoprire cosa c’è dietro ad una persona e ad un dramma, per raccontare cosa può accomunare alle vittime e per stabilire l’importanza della ricerca della verità.

David Lagercrantz, giallista svedese autore di numerosi libri e continuatore della serie Millenium del compianto scomparso Stieg Larsson, riesce quindi a misurarsi bene con la realtà storica, spesso più appassionante di ogni finzione.

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