Nelle ali della libertà

22 novembre 2007, "Aut", n. 94, ottobre 2007, pp. 12-13

Occhi adolescenti che sembrano rapirvi nei loro liquidi abissi, lo "scarlatto fiore" di corpi desiderati e ormai perduti, gesti che nella loro ruvida bellezza incantano, canti che sorprendono, un'alba invernale, la luna dei raccolti, un cielo trapuntato di stelle dove "perdersi in nebulose di atomi e diamanti", gli incessanti arabeschi del vento "dentro il dolore e le cose", l'oblio che lenisce le ferite della vita, l'azzurro sorriso dei fiordalisi, l'intenso profumo di rose gigli glicini e mimose, i ricami dell'edera e del mirto: questa è la rustica, "umile fiaba" che ubriaca il lettore. L'immaginario erotico ad un tratto si svela, come una brezza leggera: "Un turbinio di gigolo / come conchiglie sulla sabbia / attraggono splendenti e rari", e accade di imbattersi nell'attimo "quando amore / è rivelazione d'acqua / nella luce sgranata / di latrine che fanno trasalire / da inattesi desideri", mentre l'autore-ragazzino è intento a spiare "il rigonfio dello scroto / d'un muratore muscoloso / che gettava uno sguardo indifferente / al desiderio mio ardente" - versi che richiamano il canto arrochito dal desiderio del grande Penna, e, infine, "la corsa verso casa / unto di aromi / del primo attimo d'amore". Una poesia che distilla l'impalpabile materia dei sogni, ove la natura si frammenta in un onirico caleidoscopio, mentre le parole - "in un pugno d'infinito" - non cessano di sbriciolare gli steccati della mente, le barriere del cuore e le prigioni degli uomini: si veda il pezzo che inaugura la raccolta, dove le suggestioni delle "Nuvole "di De Andrè si fondono con le lancinanti grida della "Ballata del carcere di Reading" di Wilde. "Il pensiero e l'estasi": questa chiusa di una delle liriche più malinconiche, nel riecheggiare la "passione e ideologia" dell'amato Pasolini, pare la miglior cifra della parabola umana e poetica di Lillo Di Mauro, che da sempre ha coniugato impegno civile e creatività, gusto estetico e ansia di giustizia e solidarietà. Corredano il testo la prefazione di Francesco Gnerre, una nota autobiografica, un'antologia di giudizi e, in appendice, i frammenti di un diario. Parte della tiratura è corredata da un dvd realizzato sui testi di "Gabbie", con immagini da "Chambres d'amour" di Bernard Faucon e musica di Umebayashi (lo struggente "Yumeji's Theme").

"Ebbro di sogni e mimose

tagliato dal tempo

pervaso di cose e di rose"

"Conchiglia che radica abissi

giuoco complesso di suoni e colori

plastici effetti di ali librate

fisionomie geometriche

impollinazioni che imbrigliano

foglie ch'entrano e profumano"

"Il pane la matita

il foglio il sogno

in silenzio raccolti

con petali e parole

nel bianco lino estivo

fermo al tuo scarlatto fiore"

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