recensione diDaniele Cenci
You are my destiny
Tarantino è un commissario trentenne, un metro e novantacinque per cento chili di peso: "cento chili di frocio".
La sua professione l'ha portato a mimetizzarsi in un "toro incazzato nero", nel maschione italico per antonomasia, anche se di notte seguita ad ammazzarsi di seghe pensando di farsi i ragazzi carini che gli girano intorno. Viene arruolato dall'inquietante generale Delli Santi in una sorta di servizio segreto parallelo e spinto ad indagare sull'assassinio di un escort slavo riciclatosi come modello.
Innamoratosi di Jean (che era stato ritrovato sconvolto sulla scena del delitto), scoprirà che i moventi sono più torbidi di quelli che appaiono a prima vista e dovrà opporsi ad omertà e complicità insospettabili.
Il titolo cita un hit di Paul Anka.