recensione diDaniele Cenci
Camere di combustione
"La maggior parte di noi si trova qui suo malgrado": così suona il titolo originale di questa raccolta di nove racconti, acclamata da Leavitt ed Edmund White, esordio di un autore per il quale "ogni parola è un universo, un destino... Non sprecate le parole, poiché solo queste hanno il potere di cambiarvi". Tutte le storie sono segnate dalle cicatrici di una cronica incomunicabilità: in "Lana Turner ha dormito qui" prorompe il lancinante smarrimento di una sorella, malata di cancro, per il fratello drag queen, scomparso nel nulla; in "Musica a Fishkill Pass", l'attrazione di Flora per Buzz deve arrendersi di fronte al suo amore per Davis; un padre, in "Qualche parola su mio figlio", non arriva ad accettare fino in fondo la natura omosessuale del suo Micah, nemmeno dopo che è morto.