recensione diGiovanni Dall'Orto
Fallen angels - Un esilarante fumetto erotico-camp
Edito originariamente su La Gaya Scienza.
Questo fumetto ha una formula decisamente originale. Sufficientemente erotico da essere presentato come "per un pubblico adulto", non è in realtà interessato al sesso: benché la nudità si sprechi, e sia anzi spinta fino a mostrare qualche erezione, la rappresentazione degli atti sessuali non è ciò che interessa agli autori, che raccontandoli se la sbrigano in un paio di vignette anche quando avrebbero occasione, come da regole del genere erotico, d'indugiarvi finché la trama lo consente.
Nonostante l'evidente debito, specie nel campo grafico, col fumetto giapponese, la vicenda non ha nulla a che spartire con le storielle giapponesi a tema più o meno gay arrivate in Italia finora, anzi si colloca semmai saldamente nella tradizione del fumetto gay americano, che di supereroi gay ed arrapati ne ha prodotta tutta una serie.
L'aspetto che conferisce maggiore originalità (e divertimento) è lo stravolgimento in salsa esageratameeeente camp di tutte le situazioni e i luoghi comuni letterari utilizzati nella narrazione.
Qui abbiamo infatti tre studenti-angeli, molto amici, simpatici, ovviamente bellissimi (ed ovviamente dotati di costumi che mostrano più di quanto coprano) ma anche combina-guai. Per questo non riescono a diplomarsi e a diventare angeli custodi (anche se nella vicenda emergerà che esiste un'altra ragione segreta che ha impedito loro di diplomarsi e sta alla base della loro "particolarità").
Di fonte alla prospettiva grama di dover ripetere l'anno, preferiscono evadere dal paradiso e con un trucco scendere sulla terra, dove atterrano proprio nel bel mezzo di un quartiere gay. Lo affronteranno totalmente digiuni di nozioni sulla sessualità, iniziando a combinare guai anche in tale campo, ma dato il tipo di fumetto ça va sans dire che tutti e tre gli angeli rivelano immediatamente tendenze omosessuali.
Il paradiso è descritto nella peggiore tradizione camp come un luogo tutto gay, con angeli drag, arcangeli "divine" (be', dove mai è più appropriato aspettarsene, dopotutto?), e dinamiche tipicamente gay. Il risultato, nonostante l'idea non sia per nulla nuova (si veda per esempio Mistero Celeste di Craig, che però non ha alcun gusto camp), è genuinamente umoristico.
Il solo aspetto che mi ha infastidito è che qui gli autori, nel loro iconoclasmo camp, si sono divertiti a strologare sulla sessualità di Dio, che è gay con venature un poco sadiche ed un poco incestuose, ed è facile all'erezione.
Come ateo penso che sia un preciso diritto di tutti criticare - anche aspramente - le credenze religiose e superstiziose in genere, ogni volta che esse non si limitino a fornire precetti ai credenti, ma pretendano d'imporre o proibire certi comportamenti sulla base di presunte rivelazioni divine valide, chissà perché mai, anche per chi non crede in quella divinità.
Al tempo stesso, però, penso che la credenza altrui in una divinità in quanto tale vada per quanto possibile rispettata, per lo stesso motivo di civiltà e buona educazione per cui vanno rispettate le idee politiche altrui, per quanto discutibili e da combattere le si trovi, o qualunque altra credenza diversa dalla nostra (ovviamente nella misura in cui non danneggia nessuno e non pretende d'imporsi alle altre).
Per questo motivo ho trovato una caduta decisamente di cattivo gusto questo aspetto, che non aggiunge nulla al fumetto, non fa ridere, e fa scadere un lavoro di qualità non comune al livello del classico porcod... da ubriaco che vomita fuori dalla taverna. Peccato, perché è la sola nota davvero stonata di tutto il fumetto.
Questo è il limite maggiore di quest'opera, che sotto gli altri aspetti, lo ripeto, è di qualità non comune. Molto riuscita è infatti l'amalgama fra lo stantio filone dei supereroi più o meno robotici della tradizione giapponese, il fumetto erotico statunitense di cui si diceva, vari spunti "fantasy"/fantascientifici, la sensibilità camp, e tanti altri elementi che contribuiscono alla riuscita del frullato di questo gazpacho spagnolo.
Nessun elemento è, preso da solo, nuovo, ma come tutti sanno il camp ricicla la spazzatura, e fa una forma d'arte del riciclaggio e della combinazione d'elementi trash in una creazione inedita.
Questo è decisamente il caso del fumetto in questione, che cita e stravolge spizzichi e bocconi e idee e luoghi comuni da altri generi letterari, mescolandoli senza pietà e con la massima irriverenza possibile.
Per farla breve, i nostri angioletti vengono sfidati dalle forze diaboliche, e senza saperlo sono anche oggetto di una scommessa fra Dio e Satana, i quali inviano ciascuno i propri emissari sulla Terra (entrambi alquanto pasticcioni, anche se l'inviato di Satana è addirittura il figlio, Belzebù) per riuscire a vincerla.
I nostri, non avendo completato positivamente gli studi, non sono pienamente coscienti dei loro superpoteri angelici (che oltre tutto, a loro insaputa, sono decisamente superiori alla media!), ma una serie di scontri permetterà loro di darne prova sul campo.
Accanto a loro è Gina, un'intelligenza artificiale di vecchio modello destinata alla demolizione perché infetta da un virus diabolico (nel senso letterale del termine) che la fa sentire a sprazzi "la più porca di tutti", e che è evasa dal paradiso assieme a loro.
Completa il quadro Lucyfer, figlia rinnegata da Satana in quanto priva di superpoteri, che però ha saputo compensare grazie al suo "bernoccolo tecnologico", che ha fatto di lei sulla Terra una ricca e rinomata inventrice e commerciante d'armamenti, dei quali porta su di sé un campionario piuttosto ampio. È il classico "scienziato pazzo" della tradizione fantascientifica, ma arricchito dalla caratteristiche di essere terribilmente glamourous e infinitamente camp.
Altri elementi ancora ed altri personaggi arricchiscono la trama (nella quale assume presto un inatteso rilievo il fatto che uno dei tre angeli aveva avuto una relazione con Belzebù in persona, del quale è tuttora innamorato), ma ovviamente sarei satanico se facessi la cattiveria di rivelarveli. Mi basti quindi aver sottolineato che questo non è un fumetto comune, e che a mio parere è perfettamente in grado sia di intrattenere, che di titillare e di divertire, a seconda di quel che preferite che faccia un fumetto.
Si aggiunga poi che l'editore italiano ha radunato i primi tre episodi della serie (che in Spagna è divisa in cinque volumetti) in un solo volume, vendendolo al prezzo che in Spagna si paga per uno solo dei volumetti della serie. Un prezzo imbattibile, quindi.
Per tutte queste ragioni consiglio a tutti, sia pure con la riserva di cui dicevo sopra, la divertente lettura di questo albo.
Unico problema: il lettore deve dimostrare un poco di pazienza. Al momento di scrivere queste righe, infatti, il secondo volume (con i due episodi conclusivi) era ancora in preparazione.
Gli incontentabili potranno però fare riferimento all'edizione in lingua originale spagnola...