recensione diGiovanni Dall'Orto
Bisexual. Un divertente boys' love sull'amore fra due bambini [2006]
Fumetto giapponese boy's love (senso di lettura giapponese).
Di tutti i fumetti di questo genere che ho letto, questo è senz'altro il più bizzarro. Protagonisti sono infatti due bambini della scuola media che, calcolando il fatto che nel testo di nomina la "sesta elementare", dovrebbero avere, in prima e in terza, 11 e 14 anni. Il più grandicello è "bisex" (proprio così) ed ha provveduto a far stage di cuori sia fra i bambini che fra le bambine.
Il più giovane (Shichiri) è fatto oggetto dell'insistente manovra di seduzione del più grandicello (Kitsuma), che è il campione di kendo della scuola, uno sport nel quale anche il più piccolo si distingue. E se quest'ultimo cederà infine alle insistenze, sarà per contraccambio alla partecipazione del più grande a una gara importante al quale lui stesso non può andare per colpa di un infortunio. Vinto il torneo, il più grandicello batte cassa... ed il più piccolo scopre che la cosa non gli spiace affatto.
Inizia così una relazione clandestina, che si svolgerà anche grazie alla complicità di due bambine che si sono a loro volta messe assieme: le due coppie dello stesso sesso si danno così una mano offrendosi "copertura" reciproca.
Devo dire che l'ambientazione in una realtà infantile permette a questo fumetto di uscire dai soliti canoni del genere. Il timore delle reazioni di mamma e papà qui conta più delle minacce del solito e ritrito mafioso cinese dai capelli lunghi (che infatti manca). E di rappresentare i maneggi di tocca-pipino dei due, fortunatamente, non si parla affatto, anche se ovviamente vi si allude, dato che i due protagonisti ne parlano.
L'autrice sottolinea l'ambientazione nel mondo preadolescenziale con un ricorso massiccio ai "pupazzetti", con faccine tutte occhioni-tondi e guancette avvampate, sfuggendo per gran parte del lavoro al disegno realistico, ed accentuando semmai i caratteri da "pupattoli" dei due ragazzini terribili. Che alla fine risultano buffi e divertenti, nelle loro impacciate sperimentazioni.
Sullo sfondo della storia fra i due bambini, c'è quella - delineata in modo meno caricaturale, più "adulto" - che riguarda i loro padri, anche loro compagni di scuola e grandi amici intimi, nell'adolescenza. Poi il matrimonio (il cui carattere di atto compiuto per motivi d'interesse è trattato nel fumetto in modo assolutamente esplicito), che nasconde un segreto. Anzi, due.
Alla fine i padri, scoperta la tresca e sventata una fuga d'amore dei due teppistelli, proporranno ai pargoli (che si scopre essere pure fratellastri: oh agnizione!) un patto che soddisfa entrambi: potranno continuare a frequentarsi, ma solo se prima otterranno buoni risultati scolastici. Cosa che avverrà.
Una narrazione del genere è certo estranea alla nostra sensibilità, anche in virtù dell'indifferenza che il mondo adulto mostra qui per le manovre sessuali dei bambini, che avvengono apparentemente alla luce del sole. (Estranea, ma non ignota alla cultura occidentale: si pensi alla figura tra il tenero e il buffo del paggetto, che prova "pizzicori" a cui non sa come dare sfogo, che appare in tante opere d'epoca barocca. La differenza è solo che in questo fumetto i protagonisti lo sanno benissimo, come si fa per dare tale sfogo...).
Non so se questo approccio ai giochi sessuali infantili sia normale, secondo la cultura giapponese, o meno, ma certo è che questo è un fumetto decisamente insolito, per noi.
Eppure, nonostante il tema scabroso, alla fine il risultato è divertente e impreziosito da una certa divertita freschezza.