recensione di Daniele Cenci
Una visita degli spiriti
Horace è attratto dai maschi: colori proibiti, idee, possibilità.
Ma nei campi, tra i discendenti di schiavi, gli è negata la gioia di esprimere la sua divorante passione: troppe regole del cazzo, troppi interrogativi senza risposta.
Tra paura e allucinazioni, il ragazzo tenta allora un incantesimo per trasformarsi in un uccello, libero di planare, di avventurarsi nell'insondabile regno della fantasia: la sua stanza si muta nell'antro di un apprendista stregone, fino all'evocazione degli dei inferi.
L'ipnotico capitolo delle "Confessioni" richiama la cifra struggente dell'afroamericano Baldwin.