recensione diDaniele Cenci
Eros up!
Il titolo di EROS UP! mi pare evocare una hit di Bob Marley ("Get up, Stand up! ( ... ) Stand up for your rights! Get up, stand up! Dont give up the fight!"): è un invito ad alzare la testa, a far emergere dal rimosso e dalla clandestinità la lingua esplicita del desiderio sessuale tra donne.
Giunto al suo sesto appuntamento, il progetto Principesse azzurre sulle scritture lesbiche si rivela come una fucina di talenti e un'ulteriore conferma delle scrittrici più famose, che di volta in volta accettano umilmente di partecipare con le esordienti sotto l'entusiastica supervisione della curatrice Delia Vaccarello.
Dall'insieme delle storie raccolte, diverse per intreccio, stile narrativo e padronanza linguistica, emerge un dizionarietto dell'eros in cui si rispecchiano alcuni dei Leit-motiv di ogni relazione amorosa e di ogni passione dei sensi: enigma, urgenza, tenerezza, rabbia, piacere, limiti, mistero, nostalgia, occhi, labbra, notti, odori, gelosia, humour, fantasia, distanza, ebbrezza, illusione/delusione, attesa, abbandono.
In Smania Covello, durante una 'messaggeria animata" in un pub di tendenza, intreccia il perpetuum mobile di sguardi e corpi con il delirio dei sensi di Smania e Desideria in un altrove "dove il respiro incanta".
In Ombre di piaceri Laddor ci porta al capezzale di Minia, una "Gioconda di provincia" che, ormai vecchia e prossima alla morte, narra di un "inverno veloce e colmo di svelamenti d'eros": giovane centralinista, aveva spiato i brutali amplessi tra Claudia (creatura ermafrodita quant'altre mai) e una misteriosa albergatrice, facendosi coinvolgere in un rapinoso triangolo.
In Drogami di te Vaccarello insegue in un locale la fantasmatica Vanessa, fugacemente intravista su un'isoletta del Sud, finché le loro bocche si uniscono trasformando il mondo in una "gigantesca goccia di miele" e il desiderio in un "ritmo forsennato". In Uomini si diventa Ravera ci fa incontrare una donna dotata di una fervida immaginazione, una dandy a cui piacciono a tal punto gli uomini che ha deciso di imitarli: una sera, scampata a una sparatoria in discoteca...
In Lentamente Ganzenua suscita la memoria di un'incandescente, vibrante passione che cova come in "una bolla d'aria in fondo al mare".
In Taxilover Alberti dà vita, nella Roma ministeriale di fine anni Settanta, ad una strepitosa Camilla, tassista trentenne a tal punto innamorata della sfrontata e crudele Sara da perdonarne i tradimenti. In Tu eres mi sueño Giacobino ci presenta Eloisa, sbarcata nella magica Avana assediata dal turismo sessuale: qui s'imbatte in una donna misteriosa, la cui prorompente bellezza sorprende confonde disarma, fino a farle immaginare che "lei è l' altrove assoluto" in cui immergersi.
Ne I giardini dietro casa di Cutrufelli un'anziana molla il cane alla figlia per le vacanze: galeotte le quotidiane passeggiate con l'amico a quattro zampe, la donna incontra al parco Carola, persa di vista dieci anni prima, per mai più lasciarla.
In Mille e una bella addormentata Patanìa indaga, con uno stile fiabesco, l'ossessione estetica ed erotica per il sonno delle amanti; in Quella di prima di Paolucci una madre è improvvisamente attratta dai corpi della figlia adolescente Eleonora e della sua amichetta Maura, con cui realizzerà le sue fantasie. In Eros in translation di Seton la protagonista rivela la passione che la divora in una lunga lettera carica di musica ed emozioni: per sfuggire alla loro fragilità, lei e la sua compagna non hanno mai smesso di cercare "nell'altra la completezza che mancava a ognuna delle due".