Il mondo segreto e intenso dei ragazzini, galvanizzati dal corpo degli amici, mentre "si baloccano" nel labirinto dei canneti sul greto di un fiume; Luca, "piccola divinità agreste", che inizia Lino all'eros maschile; due biondini ed un moretto in una cabina in riva al mare; i primi tentativi di scopare con Federico in una casamatta abbandonata, o con Ignazio sotto un ponte; Sergio che a sorpresa bacia in bocca e desidera leccarlo tra le "mele"; gli incontri "imprevisti, febbrili e anonimi" con Brando, con lo sfrontato Marco, con l'apprendista meccanico Mauro e il solare Nico in campeggio; il sesso coi più grandicelli nei cessi della media in cambio di figurine. Ma anche la paura di essere scoperti dagli altri coetanei e puniti dagli adulti; e sullo sfondo gli affetti e le tensioni del proprio clan familiare.
Ricordi d'adolescenza costruiti con pastose pennellate intorno a spiazzanti epifanie, a paniche illuminazioni, in una diffusa eccitazione in cui riecheggiano "Gioco d'infanzia" di Comisso, "Amado mio" di Pasolini e "La confessione" di Soldati.