Eto ljubov - Anche questo è amore!

2012 ca. - Vysotskaya, Alena & Grey, Elvin - "Eto ljubov".


Ancora una canzone priva di qualsiasi riferimento gay nel testo, ma trasformata in uno splendido videoclip a tematica gay. E ancora una volta, fuori d'Italia. Ovviamente.

La canzone di cui parliamo è in russo, ed è cantata da un'artista su cui l'unica informazione scritta in una lingua a me comprensibile è confusa. Potrebbe darsi che siamo solo di fronte a un ufficio stampa che presume di avere competenze linguistiche estremamente superiori a quelle che possiede nella realtà, tuttavia in questa biografia Alena (Elena) nasce Alain, e il suo curriculum elenca tutti gli studi d'arte che egli ha compiuto.
A un certo punto però Alain di botto sparisce e senza spiegazioni si trasforma in Alena, e il curriculum conclude elencando i successi che ella ha ottenuto. Un mio amico che conosce il russo m'ha detto, ridendo, che "è un modo molto russo" d'affrontare l'argomento della transessualità; ad ogni modo chi mi legge prenda con molto scetticismo quanto sto scrivendo, visto che esiste la possibilità che si tratti solo d'una traduzione fatta da un incapace.
Se però non si tratta d'un errore, allora la riassegnazione di genere della cantante spiega la sensibilità assolutamente unica con cui questo videoclip affronta una questione scottante e su cui non riesco a ricordare altri esempi: una madre che scopre che il figlio adolescente è omosessuale ed ha pure un ragazzo più adulto di lui.

Il testo della canzone, secondo google translator, non ha nulla di gay. Il titolo è un'affermazione: "Questo è amore", oppure: "È amore!", e le parole si limitano ad affermare che quello appena consumato è stato vero amore, il primo amore, anche se il mazzo di fiori che era stato donato giace ormai dimenticato in auto, e "tu" mi hai già dimenticata.

Da questo spunto il regista ha tratto una storia molto bella perché ha l'aura insolita della verità, contenendo dettagli che conosciamo dalle nostre storie personali, o da quelle dei nostri amici. Per esempio la scoperta della madre, che osserva non vista dalla finestra di casa il dono del mazzo di fiori e il bacetto che il giovanotto dà a suo figlio sul portone di casa, comporta un autentico shock, con tanto di mancamento, reazione involontaria che purtroppo alcuni genitori hanno avuto per davvero alla scoperta dell'omosessualità del figlio o della figlia.

La madre reagisce, prevedibilmente, picchiando il figlio non appena egli, raggiante di felicità, mette piede in casa.

Il figlio allora esce piangendo, intrappolato nel conflitto fra i due affetti nel quale si trova, mentre la madre inizia con il copione, sperimentato da tutti i genitori di omosessuali, del "dove ho sbagliato?". Riesamina la separazione dal marito, andatosene quando il figlio era ancora bambino ("gli sarà mancata la figura paterna?"), e le viene in mente un episodio ("come ho fatto ad essere così cieca da non capirlo prima?") in cui il figlio, presente alla toeletta della madre, aveva cominciato a giocare con il rossetto, mettendoselo sulle labbra. Il regista ha deliziosamente sfruttato un "crescendo" della canzone per trasformarlo in un urlo da "cosa stai facendo!" della madre al bambino, che si affretta a pulirsi le labbra. Col solo risultato di impiastricciarsi ancora di più il rossetto su tutta la bocca, cosa che lo fa sorridere contento.

Ora, secondo me questa storia del rossetto ce la potevamo anche risparmiare, però forse un poco capisco perché sia stata messa. In primis perché forse qui il regista e la cantante potrebbero aver voluto alludere all'infanzia d'una transessuale più che d'un gay, ipotesi che però m'è impossibile verificare. E poi perché se si sta cercando d'introdurre un argomento a un pubblico retrogrado come quello dell'ex "blocco sovietico" e si desidera essere capiti, è necessario dire qualcosa che rientri fra le cose che quel pubblico sia in grado di capire, tipo che se uno è gay allora si mette il rossetto. Perfino un mio amico italiano mi ha detto che forse io ho capito male, perché la donna sta solo punendo un ragazzo, che non è suo figlio, in quanto si presta sfacciatamente a fare da messaggero amoroso per un corteggiatore molesto di cui lei non vuole neppure sentir parlare. Alla faccia del Rasoio di Occam (principio che tradotto in soldoni dice che la spiegazione meno tortuosa e contorta ha le maggiori possibilità di essere quella vera). Se fosse come dice il mio amico, perché allora il corteggiatore bacia il "messaggero"? E l'episodio del rossetto, per l'appunto, che c'entra? E poi, si vede chiaramente che il ragazzo, entrato in casa e trovata la donna abbattuta, pronuncia distintamente la parola "Mama?", un dettaglio che il regista ha inserito intenzionalmente... Mah!

Piuttosto, il problema vero per me è un altro, ossia la scelta del "figlio", Elvin Grey. Che per il pubblico russo sarà magari un personaggio noto (su Youtube ha un canale con un sacco di incisioni al suo attivo), e che certo sarà stato scelto in quanto "giovane talento", ma che ha una faccia da bambino, totalmente imberbe, che porta a dargli 14 anni, massimo 15 (il che evita di far sembrare troppo vecchia mammà...), introducendo così il tema della "corruzione dei minori" da parte degli adulti.

Ora, Grey è molto più adulto di quanto il faccino imberbe non induca a pensare: nel video si nota chiaramente a un certo punto che è più alto della "madre", che pure indossa scarpe con tacchi a spillo, e in un "making of" su Youtube appare mentre... fuma sulla balconata della casa in cui avvengono le riprese. E vedendolo agire e parlare nel making of ci si rende conto del fatto che di anni ne avrà, in questo filmato, almeno 16. Però, chi osservi il clip senza conoscere il personaggio e senza capire le parole, come avviene a noi italiani, ha l'impressione che qui si siano voluti trattare troppi temi scottanti tutti assieme (condizione gay in Russia, genitori e figli gay, rapporti intergenerazionali...), mentre probabilmente ciò non era nelle intenzioni del regista.

Tutto ciò premesso, il video tratta il suo argomento con una delicatezza che non ha paralleli nel pur affollato mondo dei clip. Il fatto stesso di avere accoppiato questa storia a una canzone che ha per titolo "Questo è amore", costituisce un chiaro messaggio di rispetto, altrettanto rivoluzionario nella bigotta Russia putiniana che nella bigottissima Italia berlusconiana. E il fatto che nella conclusione del film si vede che la madre, pur soffrendone, è incline a cercare di capire, offre un messaggio senz'altro positivo.

Si aggiunga che la musica, dal ritmo dance, è molto accattivante, e che la cantante (indipendentemente dal fatto che sia nata XX o XY) è absolutely fabulous: la conclusione può essere solo che questo video è assolutamente da non perdere.

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