Come to my window (1993). Il primo video "out" di Melissa Etheridge.

"Come to my window" fu il primo videoclip prodotto da Melissa Etheridge dopo che, ponendo fine ad anni di pettegolezzi e soffiate, aveva fatto coming out.

Molte attese si concentrarono quindi su questo filmato, per vedere se avrebbe contenuto allusioni esplicite al lesbismo.
Che ci furono, ma non furono troppo esplicite, chiaramente per non urtare il folto pubblico eterosessuale che seguiva la cantante, già scosso dal coming out.

Il video alterna infatti immagini della cantante che si esibisce da sola, a quelle d'una donna rinchiusa in un manicomio (si notano a un certo punto i legacci della camicia di forza), in una stanza di cui si vede solo un letto e una finestra. La donna parla e discute coi suoi fantasmi mentali (la stanza è vuota) e scarabocchia disegni infantili sui muri e sul pavimento.
Il testo invita la donna a venire alla finestra della cantante, che farà qualsiasi cosa per guadagnarsi il suo amore, senza preoccuparsi di ciò che dice e pensa la gente:

Non m'importa di cosa pensino,
non m'importa di cosa dicano:
cosa sanno di questo
amore, dopo tutto?
Letta nell'ottica del recente coming out (e la cantante avrebbe successivamente ammesso che il testo era dedicato alla sua compagna di allora), e dello sfrontato titolo dell'Lp pubblicato nel 1993 (Sì, lo sono), il manicomio può essere facilmente decifrato come metafora del closet, cioè della condizione soffocante ed oppressiva di chi non osa fare coming out e vivere per quel che è.

La canzone fu un grosso successo commerciale e vinse un premio Grammy, diventando, oltre a ciò, una canzone-mito nella comunità lesbica statunitense.
Purtroppo oggi questo video può non apparirci all'altezza di tale status mitico, sembrandoci troppo cervellotico e "velato" per i gusti del XXI secolo.
Tuttavia se è vero che, al solito, il contenuto lesbico c'è solo per chi abbia voglia di andarlo espressamente a cercare, ma non è esplicito né nelle parole della canzone né nelle immagini del clip, la tematica lesbica a ben guardare è piuttosto chiara, specie per l'anno in cui apparve il filmato. Infatti, dato che la cantante parla d'amore, e che la sola altra persona che si vede nelle immagini oltre a lei è una donna, la destinataria delle parole può essere solo quest'altra donna.

Pertanto, se con gli anni la timidezza un po' stitica delle immagini ha fatto perdere immediatezza e impatto a questo video, non si può dimenticare che nel 1994 esso appariva decisamente più "audace" di quanto possa sembrarci oggi, soprattutto perché era il primo caso in cui una celebrità nazionale statunitense toccava il tema lesbico in prima persona con uno sfacciato "Yes, I am".
Questo rimane quindi un video da vedere comunque.
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