recensione diGiovanni Dall'Orto
Ziggy (Un garçon pas comme les autres) (1993), di Céline Dion.
Non è possibile dar torto al personaggio della fag hag (frociarola) protagonista di questa canzone, dopo aver visto questo video.
L'io narrante, una donna eterosessuale che ha un gay come migliore amico, ha infatti messo gli occhi su un fotomodellazzo biondo dal viso d'angelo e dal corpo di diavolaccio. E davvero, chi di noi non lo concupirebbe, al posto suo, andandolo a prendere dopo una delle mille attività sportive che pratica?
Purtroppo, dopo aver raccontato del proprio amore, la cantante ammette: "sì, lo so che ama i ragazzi, / dovrei farmene una ragione / cercare di dimenticare"... Ma all'amore non si comanda... anche quando si sa che "lui non mi amerà mai".
Questa splendida interpretazione, cantata con voce limpida e con malinconico trasporto, è una cover d'un brano cantato in origine da Fabienne Thibeault nel musical Starmania addirittura nel 1978.
Questa versione della cantante franco-canadese Céline Dion, toccante ed elegantissima, ebbe un enorme successo di pubblico in tutto il mondo (esiste anche una versione in inglese sia della canzone che del videoclip) nonostante il tema "scabroso".
Diventato un piccolo "classico", questo brano è tuttora in circolazione e continua a piacere.
Certo, il video colloca questa delicata storia d'amore impossibile in un contesto totalmente diverso da quello del testo. Ascoltando le parole, infatti, è chiaro che l'io narrante è "pazza" di Ziggy perché è "un ragazzo diverso dagli altri", e sono le sue doti morali ad attrarla, non quelle fisiche, alle quali non si fa alcun cenno.
Il primo incontro è avvenuto una notte in cui era sola ed aveva bisogno di parlare a qualcuno, e Ziggy ha saputo capirla, ascoltarla ("ci siamo raccontati le nostre vite / abbiamo riso, abbiamo pianto") e tirarle su il morale. Da qui l'innamoramento, a cui contribuisce il fatto che i due escono assieme tutte le sere, andando a ballare in locali "molto, molto gai" (dove Ziggy "ha un sacco d'amici").
Ebbene, mentre il testo del 1978, cedendo a uno stereotipo diffuso in quegli anni (quello del gay "sensibile") punta sul lato emozionale di Ziggy (che lavora in un negozio di dischi e "nella sua testa ha solo la musica"), il video del 1993 registra il cambiamento di stereotipo avvenuto negli anni precedenti. Il gay è qui infatti solo il ragazzo mediamente più bello degli altri (perché prima dei suoi coetanei eterosessuali aveva iniziato a frequentare palestre e a farsi venire i muscoli) ed è il suo aspetto fisico, non quello emotivo, ad emergere con prepotenza dal filmato.
Certo, in un film è ben difficile mostrare per immagini il lato emotivo d'un personaggio, però anche concedendo questa attenuante al regista, resta il fatto che egli ha intenzionalmente deviato il fulcro dell'attenzione.
Nel filmato Ziggy non è più un animo d'artista, sensibile, e gentile con le donne, quale appare nel testo della canzone; adesso è un atleta ossessionato dalle attività fisiche, e che si trova molto a proprio agio in compagnia d'altri maschiacci altrettanto atletici e sportivi. Nessun accenno invece a interessi artistici o culturali qualsivoglia.
Così, quel che nella canzone era, fra le righe, uno spirito superiore e mite, capace di far innamorare una donna per qualità assenti nell'eterosessuale medio, nel filmato diventa semplicemente un narcisista ossessionato dal suo aspetto fisico, che proprio per questo difetto caratteriale ha buon gioco nel far girare la testa alle donne più di quanto possa fare il povero eterosessuale medio.
Insomma, alla fin fine il regista ha rifiutato uno stereotipo solo per proporne un altro, più "aggiornato".
Eppure si nota nel filmato l'intenzione di compiacere il crescente pubblico gay (come dimostra una rapidissima scena di nudo integrale, di spalle, negli spogliatoi), sia pure senza rischiare di alienarsi quello etero. Cosa non facile nel 1993, quando mostrare apertamente comportamenti omosessuali non era in genere accettabile per le tv, alle quali erano destinati i videoclip musicali.
Così, in una scena in cui Ziggy viene scherzosamente immobilizzato su un tavolo da biliardo dal suo avversario, per ben due volte si vede un volto dare inizio al movimento d'avvicinamento del gesto di chi cerca un bacio, e in entrambi i casi il gesto è bruscamente interrotto da uno stacco dopo un attimo. Tanto, si sapeva che lo spettatore gay avrebbe percepito il gesto e lo avrebbe completato, com'era abituato a fare in quegli anni, mentre lo spettatore eterosessuale non lo avrebbe percepito, come era abituato fare in quegli anni, nonché oggi.
Ambiguo è anche il finale, del tutto gratuito, in cui la figura d'un bel ragazzo moro con una giacchetta dotata di cappuccio che gli copre i capelli va incontro a Ziggy, che la bacia, dopodiché si scopre che la figura s'era nel frattempo "miracolosamente" trasformata nella cantante...
Per lo spettatore gay si tratta palesemente d'un sogno ad occhi aperti (e impossibile) del personaggio femminile, per quello etero si tratta invece della conferma del fatto che un tizio tanto virile non può "veramente" non essere attratto dalle donne...
Questo finale è una vigliaccata, perché pensato per smentire con le immagini il testo, che dice chiaramente che una donna che s'innamora d'un gay non ha speranze d'essere reciprocata. Peggio ancora, qui il video sottoscrive all'ideologia per cui una "vera donna", con la costanza e la devozione, può infine "guarire" l'omosessuale dal suo "vizio".
A parte questa nota finale molto stonata, comunque, il video è ottimo (per quei tempi!), grazie soprattutto alle straordinarie qualità di cantante della Dion. Peccato che in Rete se ne trovino solo versioni in bassa definizione e piuttosto sbiadite, che certamente non lo valorizzano.
Ma la visione è senz'altro consigliata anche così.