recensione di Patrizia Colosio
La cima della stella
Ritorna finalmente in libreria il primo romanzo di Sara Zanghì: emozioni, gioia di vivere e sensualità sullo sfondo di una Spagna che incanta e seduce.
Pubblicato nel 1998 e da anni esaurito è uscito nella nuova ristampa.
E' una storia lesbica: protagoniste due donne di età e di nazionalità diversa, legate da una comune passione per l'arte e la letteratura.
Insieme è un inno alla vita, che sempre riesce a stupirci, regalandoci emozioni e desideri ingenuamente ritenuti sopiti con l'avanzare dell'età.
Il desiderio sembra invece rinnovarsi ad ogni convegno amoroso, faticosamente strappato agli impegni di lavoro, e si colora della luce e dei contrasti cromatici del paesaggio spagnolo, o del fascino degli edifici carichi di storia e di civiltà.
Ed è proprio questo vagabondare tra arte e storia a fornire lo spunto per piacevoli digressioni, per la narrazione di leggende o esperienze vissute che accompagnano la vicenda delle due protagoniste.
Tra le righe l'incanto di riscoprire con gli occhi del desiderio luoghi e situazioni già vissute.
Anche se brusco e doloroso sarà invece l'impatto con la Sicilia, terra madre di colei che narra, ferita mortalmente all'indomani della strage di Capaci.
Una Sicilia appena abbozzata, che ritroveremo a tutto tondo nel successivo e complesso romanzo di Sara Zanghì, Nebris.