Il filo rosso

8 febbraio 2012, Anobii

di Elena Tartaglione, Arcigay Valle d'Aosta.


Quello di innamorarsi di un insegnante al liceo è un classico della narrativa. E rientra nel novero delle cotte impossibili e invisibili che accompagnano molte adolescenze di ieri e di oggi.


Il copione, in questi casi, è già scritto: il ragazzo, o la ragazza, si struggono per mesi o per anni, mentre gli insegnanti, in genere, mantengono le distanze imposte dal ruolo e dall'età. Superato il giro di boa dei vent'anni quella prima passione scompare spontaneamente. Ma necessariamente va a finire sempre così?


Alessia ha 17 anni, una migliore amica inseparabile, un ragazzo che le fa la corte e una professoressa di italiano che proprio non sopporta.


Il tempo di capire che l'insofferenza altro non è che attrazione fortissima, e Alessia, fino a quel momento presunta eterosessuale, si ritrova invischiata in un gioco ad alto rischio emotivo. E' impossibile per lei rassegnarsi: Angela, la sua insegnante, è una sfinge, e le sue attenzioni ambigue potrebbero nascondere sia l'interesse professionale verso un'allieva promettente che una passione di segno differente.


A rendere più complesso l'intreccio, ma anche a offrire soluzioni narrative inattese, interviene spesso l'amica Cecilia, che in mezzo alle due tormentate protagoniste spicca per freschezza ed entusiasmo, nonostante anche lei abbia qualche cosa da confessare.


Nives Mies, già autrice di "Nemica, amica, amante", intesse una storia che ha il pregio di mantenere sempre vivo il dubbio, pagina dopo pagina, fino all'epilogo: Alessia vivrà una vera storia con la sua insegnante?

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