Supernatural

16 febbraio 2012

D'accordo che le serie fantastico-orrorose, specie se giovanilistiche, vanno di moda, sicché siamo stati nuovamente invasi da vampiri, zombi, streghe, demoni e licantropi, che credevamo archiviati con gli horror degli anni Cinquanta e definitivamente soppiantati da serial killer e psicopatici. Ma anche tenuto conto di questo, spiegarsi il successo di Supernatural non è semplice. La serie è scritta male, recitata peggio, girata con la mano sinistra. E i fan lo sanno (leggere i blog per sincerarsene). E per questo si divertono.

Diversamente da True Blood e affini, Supernatural non punta con disinvoltura all'erotismo soft, e tanto meno intende titillare il pubblico gay, che però viene tenuto presente su un piano diverso. A parte qualche comparsa trascurabile (come una vampiro rotondetto che in una puntata si mostra chiaramente interessato al protagonista), si gioca sulle sfumature incestuose della coppia titolare, formata da due fratelloni (Sam e Dean), uniti da un legame univoco ed esclusivo. La loro non è infatti solo una professione, ma anche una vocazione, e pure una condanna: di fare i cacciatori di demoni e consanguinei non l'hanno propriamente scelto, e per portare avanti il loro compito devono rinunciare a qualsiasi stabile interazione con il gentil sesso. Di qui le voci e i frequenti malintesi per cui Sam e Dean vengono presi per una coppia gay da una quantità di personaggi occasionali (ad esempio ogni volta che devono affittare una stanza). Si esplicita così ciò che sappiamo tutti benissimo: e cioè che oggi, più facilmente (grazie a internet) di quanto accadeva un tempo, gli autori monitorano opinioni e reazioni del pubblico. Anche perché il mercato è saturo e di conseguenza spietato: basta una flessione degli ascolti e le serie chiudono, senza considerazione per l'eventuale qualità. Si gioca quindi d'anticipo sulle letture di gender che non hanno risparmiato serie affini, e si ratificano al contempo nuove prassi di fruizione, compiacendo i fan.

Perché dunque non giocare su quello che tutti vanno dicendo? Le voci sono poi alimentate dal fatto che Sam e Dean passano ore (letteralmente) a sproloquiare sul loro rapporto, sul loro destino, su quanto non potrebbero vivere l'uno senza l'altro, ecc. Insomma, tubano esasperando la pazienza dello spettatore. Tra un demone e l'altro, siamo infatti costretti a sorbirci questi sfoghi patetici che costringono senza pietà i due interpreti a dibattersi come pesci fuor d'acqua in tediosi dialoghi e brutti monologhi.

Personalmente ho sofferto in ogni singola occasione, ma non per compassione dei personaggi, bensì dei due attori: come non pensare che la loro carriera è destinata fatalmente a terminare con questa serie? Probabilmente passeranno la loro vita a partecipare alle riunioni annuali dei nerd che ne rimembreranno con nostalgia le imprese negli anni a seguire.

È quanto gli autori immaginano, o auspicano, in una puntata in cui i protagonisti sono proprio loro, i nerd riuniti in convention. Sam e Dean vi vengono coinvolti a loro insaputa da un'ammiratrice che passa il tempo a scrivere quei raccontini erotici che affollano internet e nei quali eroi dell'immaginario popolare vengono collocati in contesti tanto privi di sottintesi quanto di vestiti. Sam e Dean si ritrovano così in mezzo a fan che vestono (letteralmente) i loro panni sognando di replicare le loro imprese. Lo speaker annuncia poi il programma della giornata, che include una lezione sui sottotesti omoerotici del rapporto fra i due fratelli, i quali ascoltano e si lanciano uno dei loro sguardi multisemantici. Non è una questione di sottigliezza istrionica, tutt'altro: i due protagonisti sono capaci di un unico sguardo, che però deve veicolare umori e sentimenti diversi a seconda dei contesti. Qui sta per "divertita perplessità". Dean e Sam hanno infine a che fare con una famigliola di fantasmi dei quali riusciranno a liberarsi solo con l'intervento di due ammiratori, che formano anche una coppia gay.

Se puntate dritto a questo episodio, non fatevi illusioni: gli altri raramente sono altrettanto divertenti. Di solito la noia prevale sull'intrattenimento, l'inconsistenza della tensione sulla suggestione degli effettucci, e il kitsch monta ogni volta che i protagonisti riprendono a lagnarsi.

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