Porno-vampiri allo sbando

27 febbraio 2012

Avete presente quelle sequenze che, nei porno "con la storia", stavano fra un duetto e un terzetto, fra un quartetto e un coro? Quei recitativi in cui due, tre, quattordici ragazzotti erano costretti a fare l'unica cosa al mondo per la quale non erano stati dotati da madre natura, ovvero interagire verbalmente (verbalmente, non oralmente)? Un tempo erano sequenze frequenti ma, come è successo nell'opera lirica, il recitativo è poi caduto in disgrazia. È una mutazione indotta, com'è noto, dall'avvento del video e ulteriormente favorita da internet.

Gli inventori di The Lair hanno avuto l'idea di fare una serie di soli "recitativi". Ovvero, hanno preso attori porno (o che potrebbero aspirare a quella sola carriera) e li hanno costretti a recitare copioni interi: al confronto del risultato ottenuto, una qualsiasi telenovela sudamericana sembra degna della comédie-Française. Ovviamente, tra un dialogo e l'altro i ragazzotti sono riportati al loro habitat naturale: si spogliano infatti con disinvoltura. È persino concesso loro di abbozzare un'arietta qua e là, ma senza esagerare: niente orchestra, solo strofinamenti soft che nulla tolgono all'immaginazione dello spettatore. Il tutto riciclando l'immaginario esoterico-vampiresco che da qualche anno è tornato di moda.

Il problema è che non si comprende mai esattamente il senso dell'operazione: è una parodia (geniale!) dell'erotismo soft di True Blood, Twilight e affini? È una rilettura metalinguistica (sapiente!) che vuole esplicitare i sottotesti omoerotici di quelle serie/film riportandoli alle loro radici ultime, quelle appunto erotiche? È un'operazione kitsch di disperante demenza, che si prende sul serio, nella speranza che qualcuno scomodi a sproposito il camp? O, ancora, è un atto di gratuito sadismo nei confronti di attori espressivi solo dalla vita in giù?

La serie si esaurirà da sé prima che abbiate sciolto il dubbio. Quando a metà della prima sequenza sentirete montare la noia, comprenderete la mancanza di senso dell'operazione. In fondo, si può concedere senza sforzo che una vita di solo sesso sia tediosa: ma di certo una vita di soli periodi refrattari lo è molto di più.

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