recensione diGiovanni Dall'Orto
Andrew in drag dei Magnetic fields: "La sola donna che ho mai amato"
Una boutade come questa è, da sola, un capolavoro universale del camp, ma il bello è che la canzone appartiene a un Cd in cui la band s'è sbizzarrita in doppi sensi e sberleffi di tutti i tipi e colori, con canzoni che hanno titoli come: "Andrei ovunque con Hugh", "Il pied-à-terre di mio marito", "Fuggirò per unirmi alle fatine", "L'unico ragazzo in città", fino all'inquietantissimo "La faccia della tua ragazza", che il cantante giura di voler fare gonfiare di botte da un picchiatore assoldato all'uopo, per strapparle il fidanzato."È un peccato che lei non esista /
una vergogna che lui non sia un frocio: /
l'unica donna che io abbia mai amato /
era Andrea travestito".
Insomma, testi scritti dalla cugina statunitense di Alessandro Fullin (ma in acido!), cantati su musica indie-minimalista-circense, con il tono serissimo d'un professore di musica. Esilarante.
Nella canzone in esame, l'io narrante dice di non sapere nemmeno perché mai fosse andato a vedere Andrew recitare travestito da donna: ma
"Nell'istante in cui montò su palcoscenico /
il mio uccello iniziò a svolazzare [letteralmente: "la mia coda ha iniziato a scodinzolare"] /
svolazzare come un picci-one /
per Andrea travestito".
Dopo aver specificato che, rinnegando l'eterosessualità, Andrew è l'unico ragazzo che scoperebbe (anzi, con cui farebbe di tutto), l'io narrante sconsolato conclude che ciononostante non avrebbe mai più rivisto quella ragazza, perché Andrew s'era travestito solo per scherzo...
Ora, da una canzone tanto demenzial-irriverente, resa ancora più delirante dal tono serissimo con cui è cantato il testo, cosa ha saputo trarre il regista?
Be', un uomo che si rade e rasa e inizia a vestirsi da donna, sì. Ma al suo fianco ha piazzato una donna, che nella canzone proprio non c'era, e che parallelamente si veste e traveste da uomo, e si appiccica incongrui baffi finti.
Ed alla fine, è più sulla (bella) donna travestita da uomo che su Andrew in quanto tale che il regista punta la sua attenzione. Anzi, per impersonare Andrew ha scelto un ragazzo bruttarello, e che come drag risulta piuttosto zombie, in modo da smentire completamente e contraddire quanto il testo va raccontando sulla fascinazione e l'attrazione che l'io narrante dice di aver provato per lui.
C'è un vero e proprio accanimento omofobico nel rendere il travestito quanto più ributtante possibile, e per completare la misura viene anche esibito in modo del tutto gratuito il seno nudo della donna, un po' come per dire ansiosamente: "guardate voi se the real thing non sia molto meglio, vero, eh? vero, no? vero, neh?".
Insomma, il regista è andato in panico di fronte al compito di tradurre in immagini questo testo, e quindi non ne ha fatto una traduzione: ne ha fatto una vera e propria demolizione.
Ci si domanda: a che serve scrivere canzoni così incendiarie se poi l'unico risultato che si ottiene è che per girare il video la casa discografica chiama dei pompieri?
La mia opinione conclusiva è che questo clip abbia mortificato una canzone assurdamente geniale, che non solo non ci guadagna dal fatto d'essere stata trasformata in un video, ma che si gusta decisamente meglio da sola.