recensione diGiovanni Dall'Orto
Bentornata, Myrna!, "Julia" n. 39, dicembre 2001.
Punto ridicolmente incredibile numero uno: la pericolosa serial killer psicopatica Myrna, che si trovava se non in un manicomio criminale almeno in un carcere di massima sicurezza, viene prescelta - proprio lei! - per godere di un programma di riabilitazione sperimentale, e trasferita in un carcere di minima sicurezza (sembra un educandato per fanciulle discole...).
Punto ridicolmente incredibile numero due: questo programma sembra creato da un nemico giurato della funzione riabilitativa della pena, che in questo albo viene presentata come una barzelletta scema a cui solo un cretino può credere... e viene infatti portata avanti da personaggi che credendoci tanto dimostrano di essere tali, ed anche tanto.
Punto ridicolmente incredibile numero tre, la direttrice dell'educandato del carcere è una virago cicciona che quando appare nella prima vignetta spinge ad esclamare "Questa è una lesbicona!". E, indovinate la sorpresa? Lo è. Sembra uscita da Mädchen in Uniform con molti, molti anni di ritardo.
E dato che alla Bonelli al didascalismo fino a se stesso non dicono mai no, la virago è anche pettinata in maniera assurda, tale che vedendola in ombra o in controluce sembri avere due corna diaboliche sulla testa.
Punto ridicolmente incredibile numero quattro: Myrna evade seducendo a bella posta la lesbicona cicciona, assassinandola e fingendosi lei, uscendo poi dall'educandato dal carcere senza il minimo controllo d'identità.
Punto ridicolmente incredibile numero cinque: la "Bonelli editore" pensa che il lettore si beva tutte queste premesse ridicolmente incredibili senza esclamare "bum!", quando tutto questo ambaradan (a 'sto livello, tanto valeva che ci fosse un terremoto che le apriva il muro della cella, e facevamo prima) alla fine le serve solo a rimettere in libertà Myrna.
Che da evasa ricercata potrà occupare solo poco spazio nella vicenda di questo episodio, ma almeno ha il buon gusto di apparire in casa di Julia mentre costei è alle prese con un mafioso strozzino che le vuole far la pelle, ed ha anche la gentilezza di pugnalarlo alla schiena. Nel trambusto successivo (la polizia, ovviamente, era in agguato, e irrompe: colpo di scena magistrale e inedito!) riesce però a filarsela, in modo da garantire ulteriori sue apparizioni in questa collana senza costringerci a sorbirci altre evasioni ridicolmente incredibili.
Un albo talmente prevedibile in tutti i suoi dettagli da essere persino fastidioso.
Se vi fanno sballare le lesbiche psicopatiche assassine, allora non può mancare alla vostra collezione, in caso contrario...