recensione diGiovanni Dall'Orto
Straniera, La. "Julia" n. 72, settembre 2004.
Questa volta gli sceneggiatori hanno finalmente azzeccato il tono giusto per parlare d'omosessualità, senza sbavature.
La criminologa Julia va in incognito in un paesino nel quale una famiglia di quattro persone è stata sterminata, senza che si riuscisse a trovare il colpevole.
Il suo scopo è farsi coinvolgere, se possibile, dal vortice di pettegolezzi della piccola realtà, nella speranza di trovare in questo insolito modo (che per ovvi motivi la polizia non può certo adottare) indizi utili. Ovviamente riuscirà nel suo scopo.
Quanto alla tematica omosessuale, anche se a p. 82, nominando Myrna, la sceneggiatura confonde l'identità con l'orientamento sessuale (e dài!), quando alla fine Julia sarà oggetto della delicata e quasi timida dichiarazione d'amore di una delle donne del paese, la sua reazione nel declinarla sarà molto delicata e molto elegante ("Ma adesso dovrò spezzarti il cuore. Perché io sono diversa. Diversa da te!...", p. 112), senza traccia dei soliti stereotipi dozzinali tipici dei fumetti Bonelli.
Oltre tutto, la ragazza innamorata avrà diritto, nelle ultime due pagine del racconto, anche a un lieto fine, e ad una compagna. Bene così!