recensione diGiovanni Dall'Orto
Myrna: a sangue caldo, "Julia" n. 86, novembre 2005.
In questo episodio lo sceneggiatore descrive, secondo lui in termini positivi, il ruolo di fantasia di donna mansueta e votata ad attrarre la violenza sadica riservato a Julia, facendola caratterizzare (p. 71) come donna "Senza stereotipi femministi, affermata nella professione, senza aggressività maschilista"... Insomma, una donna-pupazzo, che non a caso attrae la viriloide sadica Myrna.
La quale in questo episodio sfrutta la propria bellezza per creare un'intricata rete di relazioni e ricatti che le permetteranno d'avvicinarsi nuovamente a Julia. Al solito, essendo i poliziotti di questo fumetto una banda di cretini, la scorta l'accompagna in piscina stando fuori dall'edificio, in modo che a Myrna basti entrare da un ingresso diverso da quello che sorvegliano per essere pronta, pugnale alla mano, al delitto. Per una volta tanto, però. Stavolta l'ultra-imbranata Julia riesce almeno a sgattaiolare e salvarsi da sola, dopodiché udito il trambusto al solito i poliziotti irrompono, e al solito Myrna scappa. Aspettarsi delle innovazioni in questa serie è un po' come andare a messa nella speranza di udire qualcosa di nuovo e inedito, ma insomma, se la Bonelli continua a sfornare albi su Myrna vuol dire che qualcuno li comprerà pure...
Il lesbismo ha un ruolo secondario nella narrazione, a parte il corteggiamento e il bacio che Myrna impone a Julia, e il discreto ma esplicito corteggiamento di una donna sposata (pp. 93-94 e 110), che però ha secondi fini.
A p. 80 è inoltre ripresentata la scena della seduzione della carceriera virago cicciona e lesbicona dell'episodio precedente, anche qui con scena di bacio.