Teen idols

29 gennaio 2008, "Pride", marzo 2007

Sono belli, giovani e hanno costruito la loro carriera a colpi di foto provocanti in cui non perdono l'occasione per mettere in mostra i loro corpi tonici, spesso in pose maliziose. Sono i teen idol: giovani attori, la cui età di solito oscilla fra i 14 e i 18 anni, creati ad hoc per gli adolescenti. La quasi totalità degli idoli per teenager che gli agenti di Hollywood hanno sfornato negli anni '80 e '90 sono stati oggetto di speculazioni sulle loro preferenze sessuali. Basta poco per far scattare una girandola infinita di pettegolezzi. Un'amicizia un po' troppo stretta tra il ragazzino di turno e un collega dello stesso sesso, con cui venga fotografato in ogni occasione mondana, e con cui divida l'appartamento (magari fornito di un solo lettino...), e scatta la domanda di rito sulla sessualità del malcapitato. Di solito l'interessato risponde sdegnato e stizzito, negando istericamente ogni "accusa".


Ma il tempo è inclemente e al sopraggiungere della maggiore età di solito queste muscolose stelline smettono di brillare per naufragare verso l'anonimato. Qualcuno accetta la fine della celebrità, riprende gli studi e si costruisce una vera vita. Altri provano a riciclarsi in piccole produzioni indipendenti con grandi velleità artistiche (cioè con abbondanza di scene "hot"). Qua e là continuano a fare qualche comparsata in serie di successo, giusto per mettere da parte un po' di dollari per la vecchiaia. Altri ancora cercano più furbescamente di risollevare la loro carriera facendo parlare di sé. Va bene tutto: un matrimonio lampo, un'amicizia compromettente, uno scandaletto (guida in stato di ubriachezza o qualche furtarello in una grande catena di supermercati vanno benissimo, l'importante è assicurarsi che la telecamera a circuito chiuso sia in funzione). Giunti ormai alla fine della loro carriere, il fatto di essere gay, o solo di essere stati ritenuti tali per lungo tempo, può dare alla ex-giovane star un'occasione in più per tornare alla ribalta. Quello che solo pochi anni prima poteva distruggere il loro futuro oggi si rivela un buon espediente pubblicitario. Un timido coming out (o ancora meglio un outing orchestrato da qualche importante giornale scandalistico) può bastare a ridare sprint ad una carriera ormai in stato letargico.


Vediamone qualche esempio, pescato dal mucchio. Negli anni '80 Chad Allen era uno degli attori più richiesti della TV. Aveva iniziato giovanissimo a recitare nella soap St. Elsewhere, per poi affermarsi con serie come I miei due papà e La signora del West. Grazie al suo talento, alla sua prestanza fisica (capelli biondi, occhi azzurri, visino angelico ma un po' sbarazzino) e a un ottimo manager, non passava settimana che almeno una sua foto non apparisse sulle riviste per teenager. Arrivò persino ad avere una sua rubrica di "posta del cuore" sulla rivista SuperTeen, in cui elargiva consigli sentimentali alla sue fan. Negli anni '90 la sua carriera era già in pericolo: malgrado avesse un ruolo fisso nella serie di successo La signora del West, le sue aspettative professionali si fecero sempre più povere.

Un aiuto insperato venne da un giornale scandalistico che nel 1996 pubblicò delle foto in cui Chad si baciava con un altro uomo. Non potendo più negare, Chad approfittò di tutta quella pubblicità gratuita: dopo pochi giorni ammise la propria omosessualità. Dopo la chiusura de La signora del West, Chad si riciclò nella sua nuova carriera di "attore gay dichiarato": si diede una lucidata ai muscoli e si fece fotografare a torso nudo per diverse riviste gay, rilasciando una lunga interista a The Advocate, fondò un gruppo teatrale specializzato in opere a tematica gay, si impegnò nella lotta contro la discriminazione dei gay arrivando persino a partecipare ad una gara di ciclismo a squadre per raccogliere fondi per la ricerca sull'AIDS: insomma fece tutto ciò che un buon attore gay dovrebbe fare per rimanere a galla.


Recentemente la sua carriera ha ricevuto un altro duro colpo. Chad si è impegnato molto nella realizzazione di The end of the Spear, storia di un missionario cattolico ucciso da una tribù nella foresta amazzonica. Il film era prodotto da una potente congregazione evangelico-protestante che sperava di ripetere il successo di The Passion di Mel Gibson. Quando però i produttori si sono resi conto di aver ingaggiato un gay dichiarato per la parte del protagonista, hanno deciso di non distribuire più la pellicola per paura della reazioni dei vari predicatori teo-con. Alcuni sono arrivati a dire che far fare la parte di un missionario ad un gay era come affidare la parte della Vergine Maria a Madonna (Ciccone)!


È andata anche meno bene a Danny Pintauro. Anche lui negli anni '80 infiammò il cuore di milioni di ragazzine (e non solo). Aveva fatto un po' di gavetta in diverse soap-opera per poi guadagnarsi la popolarità grazie alla sit-com Casaligno super-più, in cui interpretava la parte di Jonathan. Finita la serie non riuscì a trovare altri lavori in tv e, dopo una lunga "pausa di riflessione", cercò di costruirsi una carriera come attore teatrale. Nel 1997 in un'intervista al National Enquirer fece il suo coming out. I risultati però non sono stati buoni come quelli ottenuti dall'amico (e secondo alcuni ben informati ex-fidanzato) Chad Allen. Un coming out fa molto meno notizia di un outing con tanto di foto compromettenti. Danny è ritornato così nell'anonimato continuando la sua carriera in piccoli teatri di provincia.


Curiosa è stata la sorte di Thom Bierdz. Thom aveva tutte le carte in regola per diventare un sex symbol: alto, addominali scolpiti, una voce profonda e sensuale e un carisma che lo trasformano in poco tempo nel sogno erotico di milioni di casalinghe/i. Dopo diversi ruoli televisivi Thom tentò con il cinema, sognando di diventare - parole sue - "il nuovo Tom Cruise", ma la fortuna non era dalla sua parte. Cercò allora di smuovere un po' le acque facendo coming out,ma la cosa passò abbastanza inosservata. In seguito a una tragedia familiare (il fratello di Thom uccide la madre durante una lite), decise infine di abbandonare la carriera di attore per dedicarsi alla pittura.


Fresco fresco di outing è invece l'ex bambino prodigio Neil Patrick Harris. La stella di Neil brillò grazie alla serie per adolescenti Doogie Howser, M.D., il cui protagonista era un teenager genio della medicina a capo di un ospedale. Nel 1993, dopo sole 4 stagioni, la serie chiuse e Neil continuò a lavorare in tv facendo la guest-star. Nel 2000, ad esempio, comparve in Will & Grace nel ruolo di un gay represso che cerca di convertire i suoi simili in eterosessuali, finendo sedotto da Jack. I fan gay di Neil cominciavano intanto a mormorare su una sua possibile bisessualità.

Neil ottenne poi il ruolo del protagonista nell'allestimento a Los Angeles di Rent, versione queer de La bohème di Puccini, e successivamente fu per due mesi a Broadway, protagonista del dramma Proof a fianco di Anne Heche, ex lesbica ed ex amante di Ellen Degeneres. Anche i giornalisti cominciarono allora a farsi domande sempre meno discrete sulla sua sessualità, tanto più che Neil veniva fotografato spesso in compagnia del ballerino David Burtka: i due insistevano a dirsi solo amici, ma i pettegolezzi si facevano sempre più insistenti. Nel 2005 Neil ha ottenuto una parte fissa nella sit-com How I Met Your Mother, e a una puntata, guarda caso, Burtka partecipa come guest star.

Il 2 novembre scorso un sito canadese ha affermato senza mezzi termini che i due sono gay e amanti. Il press-agent dell'attore si è affrettato a negare categoricamente, ma nemmeno 24 ore dopo Harris ci ha ripensato, cambiando versione e probabilmente anche press-agent. In un comunicato ufficiale ha ammesso la propria omosessualità, con tutti i fronzoli di rito: ha affermato di non vergognarsi, di essere felice di essere gay, ecc.

Una vera e propria inversione di tendenza, un po' come cantava Dinah Washington negli anni '60: What a Difference a Day Makes! Il pubblico sembra aver gradito la franchezza della dichiarazione: il gradimento della serie è aumentato e Harris ha mantento immutata la sua popolarità.

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