Amici, complici, amanti

10 aprile 2004

Buona versione cinematografica di una commedia teatrale di successo, efficace soprattutto nel modo in cui affronta le tematiche omosessuali, evitando gli eccessi melodrammatici senza alleggerire fino alla superficialità temi e problemi. Impressiona, in particolare, l’ampiezza di prospettive con cui viene analizzato l’universo omossessuale: si parla di coming out e di adozioni, di omofobia e di travestitismo, di fedeltà e di coppie aperte, di vita familiare e di locali con tanto di scene in dark room, di religione e di bisessualità, di rapporti con la società e di quelli con i genitori. Un’ottima antologia, insomma, inappuntabile nei modi del racconto, meno perfetta negli aspetti prettamente cinematografici (salvo qualche idea intelligente, come la sequenza dal montaggio serratissimo nel mezzo del film). Fierstein è perfetto e i suoi duetti con la madre Anne Bancroft memorabili. Divertente senza sguaiature, commovente senza eccessi, militante senza cortesie superflue, è stato e rimane una pietra miliare del cinema gay.
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Amici complici amantiVincenzo Patanè
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