I gentiluomini invertiti. Echi dello scandalo di Milano

27 settembre 2004, Paolo Valera, Milano sconosciuta, Ed. “La Folla”, 1923

Paolo Valera
1909

L'oscarwildismo è la religione degli invertiti. Non è un malattia di certi uomini o di certi degenerati, come molti suppongono. È dell'estetismo di certe classi. Gli uomini che adorano gli uomini non sono ancora giunti alla sfacciataggine di affiggere pubblicamente le loro perversioni sessuali né a cercare i compagni di gozzoviglie carnali nelle inserzioni a pagamento. Ma in conversazione, nei ritrovi mondani non hanno paura di sostenere il diritto degli uomini ai matrimoni socratici, ai delirii sadici, alle turpitudini del sesso unico. Coloro che assumono la funzione femminile appartengono tutti alle classi alte, alle classi blasonate, alle classi dorate, alle classi intellettuali. Politicamente sono tutti conservatori per tradizione. Molti di loro vivono intorno ai troni. Odiano le donne di un odio covato lungamente. Non pochi prendono moglie e le mogli servono loro di scudo, di ditta per nascondere la loro vita infame.

La prima volta che ha udito degli urningi [1] come associazione è stata in Inghilterra. Uno dei membri principali di quelle figuracce abbominevoli era il figlio di Edoardo VII, l'erede del trono. Non appena si è saputo che la casa degli orrori maschili di Cleveland street, tenuta dal lenone Hammond, era frequentata dalla gente titolata, elegante, ricca, eminente nell'almanacco di Gotha, è scoppiata una tempesta d'indignazione nazionale che ha fatto tremare l'edificio dinastico, Tutti gridavano, tutti urlavano, tutti domandavano la testa dei colpevoli. Le bocche più eloquenti del regno riversavano sugli uditori di tutte le piattaforme fiotti di prosa esasperata, arroventata, dinamitizzata dai cervelli in fiamme. Fuori i nomi! fuori i nomi! Con un giornalismo che non è che una inchiesta quotidiana non era possibile la vigliaccheria professionale di lasciar correre il sottovoce che pedina gli accusati che non si voltano mai indietro, il sottovoce che ingrossa di bocca in bocca, il sottovoce che lascia dovunque passare la strage dei colpevoli e degli innocenti. E l'Harden d'allora è stato: il signor Parker, il redattore capo dello Star. Ha narrato, come ha potuto, la vita animalizzata dal sesso unica che si svolgeva nella casa Hammond, ha lasciato capire che i frequentatori erano alla sommità degli onori sociali, ha detto, che le harlots (prostitute) maschie erano non pochi fattorini telegrafici e ha fatto un nome, quella di lord Euston. È stato un finimondo. I nomi, nei sottovoci sono stati trascinati sulla piattaforma. della bufera pubblica, e le folle sono andate su loro coi piedi. Il solo che sia rimasto il cri-cri del sottovoce è stato quello del principe. La nazione lo ha risparmiato come prima aveva risparmiato il libertinaggio del padre. I boys degli uffici telegrafici sono stati licenziati sui due piedi, Hammond ha messo tra lui e la polizia che lo cercava l'Atlantico; i due grossi ufficiali addetti alla casa del principe di Galles si sono salvati in Turchia cambiando nome; gli altri baronetti indiziati e sulla lista della clientela di Hammond si sono fatti dimenticare nelle colonie e il lord accusato pubblicamente non ha potuto negare la sua presenza nel bordello maschile, ma ha dichiarato che vi era stato tratto con l'idea che vi fossero donne. I boys citati al processo di diffamazione non hanno voluto o potuto riconoscerlo. Le sterline di ricatto avevano tappate le loro bocche. E Parker è stato condannato a dodici mesi di lavori duri. Il suo sacrificio è stato una specie di rivoluzione morale, come quando lo Stead è stato condannato come defloratore di ragazze per avere intrapreso la campagna fatta a colpi di penna contro quelli che egli chiamava i divoratori di verginità.

Il secondo scandalo è stato quello dell'università di Cambridge. I giovani signori vanno all'università con il loro domestico, il quale è sempre un giovane. Occupano tre stanze, vivono di crapule, di orge, di quadri plastici, di inversioni di tutte le specie. Nessuno ne parla o si spaventa se non quando il fattaccio diventa pubblico. E così un giorno, coll'espulsione della studentesca invertita l''università è rimasta quasi vuota. Nella esecrazione pubblica sono intervenuti tutti i ministri delle diverse chiese, tutti i bevitori d'acqua e di thé, tutta la gente che non sa adattarsi alI'urningismo. Ma la voluttà di peccare contro la natura non è scomparsa. L'oscarwildismo era nel sangue nazionale. Oscar Wilde è un partito, è una religione dalle tendenze à rebours, è un la piantato nella vita delle nazioni moderne come una bandiera dell'estinzione femminile.

A Parigi gli amori degli uomini non sono neppure sensazionali. Si trovano nella cronaca come fatterelli, come birichinate, come pazzie di giovinastri. è più importante un apache che un anormale o un bisessuale, un pervertito dal cervello femminile. Il documento è nei giornali parigini di ieri, cioè del primo aprile: Fleurot - un ex ufficiale in ritiro - un avvocato che vinceva tutte le cause, che vestiva con grande ricercatezza, che aveva viaggiato il mondo con il suo patrimonio intellettuale quadrilingue, che frequentava il mondo degli artisti del palcoscenico come un uomo d'affari è morto assassinato, probabilmente da un suo Sporo, senza suscitare alcun disgusto, alcuna ripugnanza. Egli è negli articoli senza caratteri cubitali, senza esplosivi di collera, senza irritazione per le sue abitudini di sentire nei maschi gli odori delle femmine, senza caterve di aggettivi neri per la sua animalità unisessuale. Tutti sanno o sapevano che egli era una figura degli ambienti interlopes, dove convengono gli omosessuali, i contrabbandieri della vita, i signori dai gusti proibiti o stomachevoli; come sanno o sapevano che il suo appartamento era il ricettacolo di tutte le losche figure del sottosuolo e di tutti gli smascolinizzati sul mercato della prostituzione maschia. Ebbene? La sua fine tragica non ha trovato fobie nel giornalismo della capitale parigina.

Il suo cadavere è stato adagiato sul letto degli eufemismi e coperto di fiori della benevolenza. È molto se qualche giornale ha osato dire che Fleurot aveva costumi speciali od era un raffinato che si trovava fuori del suo ambiente in mezzo alle donne. Un invertito più o meno non è cosa importante nella organizzazione sociale. Ma il personaggio del dramma sucido della via del Monte Tabor è qualche cosa di più. è il segno della diffusione dell’oscarwildismo è che l'oscarwildismo non fa più recere.

Lo scandalo degli scandali delle inversioni sessuali è nelle orecchie e nella memoria di tutti. è quello della Tavola Rotonda [2] di Berlino, stata presieduta, più di una volta, dice il sottovoce, dallo stesso imperatore. Si può dire che tutto il mondo ha assistito al massacra morale del principe di Eulenburg, di Kuno, di Moltke [3], di un ambasciatore francese e di molti altri sensualisti dell'omosessualità. Lo strano dei personaggi giunto alle raffinatezze dei gusti immondi è che, mentre si amano e sono gelosi che uno di loro si serva di una donna a della moglie, sono poi in differentissimi alle infedeltà mascoline. Intorno a loro ci sono sempre frotte di giovani. Non c'é disastro morale senza questo documento. C'è intorno al cadavere morale del principe di Eulenburg, al cadavere di Oscar Wilde, intorno al cadavere di von Moltke, intorno al cadavere di Fleurot un assortimento di facce, di corporature, di individui alti e bassi, di magri e di grassi da non dare un'idea esatta della concezione estetica, della bellezza maschile degli omosessuali. Che cos'é che amano nei loro bardassa? è l'occhio vivo, lucido, annegato nel languore glauco? Trovi invertiti che si contentano di un occhio velato, sonnolento, magari orlato di cispa. Puah! è la folta capigliatura bionda o nera, morbida o flessuosa? Ci sono molti sporcaccioni che idolatrano le teste pelate a semi-pelate o calve o lucide come palle da bigliardo. L'estetismo dell'invertito è dunque una fiaba. Come è una fiaba il coraggio degli urningi. Non appena scoperti si vergognano, si nascondono, si sottraggano al sottovoce o all'accusa con fughe precipitose e scandalose.

Tutti quelli di Cleveland street, compreso lord Arturo Somerset, compreso un grande signore spendaccione, che deve essere ancora in Milano, hanno attraversato, in fretta e in furia chi l'Atlantico e chi la Manica. De Cobain, deputato, lo si è dovuto agguantare in Spagna, e al processo è stato un miserevole piagnulone come il padre Ceresa, di scellerata memoria. So bene, ci sono eccezioni. Oscar Wilde è rimasto. Perché? Il suo nome era un valore e la sua fuga sarebbe stata una confessione. L'eccezione per me, se ne esiste una, è quella che abbiamo veduta fra i personaggi della Tavola Rotonda. è il conte di Eulenburg, colui che si è presentato al processo Harden come un urningo che non aveva paura dei suoi peccati. Egli vi è andato col suo cinedo in mezzo alla gente esasperata a confessare di essere stato l'autore della circolare alla aristocrazia invertita per darle una costituzione con dei regolamenti e per proclamare in faccia al mondo che gli omosessuali sono un popolo dell'avvenire.

Mentre invece, intorno al principe di Eulenburg, abbiamo veduto degli ex-militari, Riedel ed Ernesto, due delle sue prostitute in calzoni di panno militare, con le proteste e i giuramenti del principe.

Anche in quell'occasione la caduta dei porconi dalle perversioni sessuali è dovuta a un giornalista. Invece di gridare scioccamente come fanno tutti i giornalisti senz'anima giornalistica, fuori i nomi! si è preparato alla chetichella, ha fatto la sua inchiesta e come il Parker e come lo Stead della «Rivista delle Riviste» è andato in pubblico col suo j'accuse! Massimiliano Harden non è ancora libero dagli aggrovigliamenti del codice penale, ma il suo eroismo è passato alla storia. Condannato o assolto, la Tavola Rotonda del partito imperiale ha un nome e un significato. è lo sfacelo morale e politico della geldra dorata che sazia di tutto, di onori, di sostanze, e di donne si è gettata nel truogolo a diguazzare nel fango, a imbestialirsi nella melma, a stordirsi e ubbriacarsi negli odori fetenti. In Milano l'oscarwildismo è penetrato da un pezzo. Coloro che fanno o frequentano la vita mondana sanno tutto quello che si svolge nelle alcove maschili. L'estetismo ha sedotto molti e molti non lo considerano nemmeno come vizio ributtante. Nei ritrovi pubblici si dà del vecchio a chi ha orrore dell'inversione sessuale. Come ci sono le Satin della vita che odiano l'uomo e non si danno che alla donna, così ci devono essere gli Oscar Wilde e gli Eulenburg. Il la della moltiplicazione degli urningi me lo ha dato non è molto un lenone di una casa Hammond di Milano, mettendosi a singhiozzare davanti al presidente del tribunale che lo aveva condannato a tre anni.

- Perché piangete? - gli domandai. - Caro signore, io sono rovinato completamente. Avevo una casa così bene avviata...

Gli altri due pederasti passivi hanno detto al loro avvocato: - Noi non possiamo parlare perché l'onore professionale ce lo impedisce: Ma se gli dicessimo i nomi della nostra clientela non ci crederebbe. Noi stessi ne siamo spaventati.

Io ho degli amici che hanno proprio voluto farmi vedere che sul lastricato milanese c'erano più prostituti che prostitute. E una sera dopo l'altra ho dovuto convincermi che semplicemente tra l'imbocco della Galleria Vittorio Emanuele e le adiacenze intorno al Duomo c'era una legione di giovanotti e giovanottoni che mettevano in mostra le eminenze deI loro corpo, che vestivano con cura femminile, che adocchiavano e indovinavano chi li desiderava, che parlavano con la voce effeminizzata, che si chiamavano Ernestina, Adalgisa, Edvige, Cleofe, e che avevano i loro domicili liberi come le donne del mestiere. Tra i miei amici c’era un delegato di P.S. sconosciuto agli invertiti di professione. Ciascuno dei miei amici lavorava a trascinare i passivi nei tranelli per propria conto.

Ma, quando la spudorato era nella propria stanza avveniva l'invasione e Io si caricava di pugni. Uno dei massacratori di quella feccia che involava la clientela alle biches del selciato milanese è stato eletto deputato a Novara.

Il fattaccio dei pompieri licenziati anni sono non mi ha punto sorpreso. Si  sapeva che la loro vita non era quella dei poveri cristi che accorrono a spegnere gli incendi. Indossavano pellicce da signori, avevano alle dita anelli con brillanti, mangiavano come persone dal palato ducale e scarrozzavano e spendevano e si davano a tutti i lussi. Quattro di loro furono confessi. Tra i lenoni che ospitavano le coppie maschili era un sarto. Il processo degli invertiti non so se sia avvenuto, perché una delle orge stomachevoli si era svolta in un luogo pubblico, senza essere avvenuta, per questo, all'aperto o sul Duomo, come aveva detto un giornale senza importanza. Il passivo del bagordo carnale non era un gentiluomo, ma un giovane calzolaio.

La Commissione d'inchiesta incaricata di verificare se le dicerie erano delle diffamazioni o dei fatti veri era composta dell'assessore Candiani, dell'assessore Morpurgo, e dell'assessore Sironi. Il loro metodo era spicciativo. Pareva che avessero paura di inzaccherarsi a penetrare nei labirinti delle inversioni sessuali.

Ai sospetti, citati davanti a loro, domandavano su per giù queste cose:

- Conosce lei il sarto tale?

- Non è mai andato nella casa di via A., di via R., di via M., del corso B. A.?

Essi si sono accontentati di un'inchiesta superficiale, limitata ai loro dipendenti. Di nomi estranei non hanno valuto saperne. è molto se ne è giunto uno al loro orecchio uscito spontaneamente dalla bocca degli accusati.

Mi duole solo che i tribunali italiani siano rimasti alla tradizione di chiudere le porte tutte le volte che si giudica la porcaggine libidinosa degli uomini e delle donne. Si ha paura. Si ha paura che la diffusione dei misfatti carnali contamini i costumi e infiacchisca e istupidisca le generazioni. Sciocchezze! Il segreto, la scena ributtante avvolta nella garza giudiziaria, i nomi dei malviventi dalle perversioni carnali protetti dalla morale, tanto immorale da impedirne la circolazione e l'affissione pubblica, non sono più del popolo sano, forte, capace di guardare in faccia alla produzione delittuosa dei suoi simili. Tappare in casa l'immondizia, fare di tutto perché coloro che vi passano non odorino gli odori pestiferi, vuol dire essere sudicioni. La società non è affidata ai magistrati. La società - presa nel suo insieme - ha diritto di sapere con chi vive e come la Giustizia giudichi i suoi accusati.

Nel paese del bric-à-brac monarchico, nel paese eminentemente teologico le porte chiuse di una Corte farebbero impazzire gli inglesi. Le porte chiuse sono dei vili. Se io sono un mostro della specie lo devono sapere tutti. I miei errori matrimoniali devono essere uditi da chi vuole udirli e descritti in tutti i giornali. In Francia impera lo stesso sistema. Non c'é delitto, per quanto sconcio, che si svolga nell'atmosfera degli ambienti chiusi. Aria! Aprite le porte! Insegnate a noi stessi la vita che si vive.

La riproduzione di questo testo è vietata senza la previa approvazione dell'autore.

Potrebbe interessarti anche…

nomeprofessioneautoreanni
Jacques d' Adelsward-FersenscrittoreVari1880 - 1923
Leendert HasenboschsoldatoGiovanni Dall'Orto1695 - 1725
Simeon SolomonpittoreVari1840 - 1905
Arthur SomersetnobileGiovanni Dall'Orto1851 - 1926
titoloanno
Mi faccia causa1984
autoretitologenereanno
Laura ScarpaAmori lontanidrammatico2006
autoretitologenereanno
AA.VV.Guida agli archivi lesbiciguida1991
AA.VV.Pelo vaso traseiromiscellanea2007
AA.VV.Politica del corpo, Lasaggio1976
AA.VV.Sodomy in early modern Europemiscellanea2002
AA.VV., Marina Formica, Alberto PostigliolaDiversità e minoranze nel Settecentomiscellanea2006
AA.VV., Nerina Milletti, Luisa Passerini, Elena Biagini, Alessandra Cenni, Nicoletta Poidimani, Gabriella Romano, Laura SchettiniFuori della normamiscellanea2007
AnonimoSentenza Braibanti, Lamiscellanea1969
AnonimoSome particulars relating to the life of William Dillon Sheppard,documenti1761
AnonimoThe case of sodomy, in the tryal of Mervin Lord Audley, Earl of Castlehaven, for committing a rape and sodomy with two of his servants,documenti2010
Alberto ArbasinoAnonimo Lombardo, L'romanzo1966
Tutti i risultati (103 libri) »
titoloartistaanno
Sorelle d'ItaliaDario Gay1991