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Leendert Hasenbosch (ca. 1695-1725), fu un soldato olandese condannato per sodomia.
La sua vicenda è diventata soggetto di romanzi e saggi storici.
Vita
Alla fine del 1724 Hasenbosch s'imbarcò su una nave della Compagnia olandese delle Indie orientali come contabile (un incarico che gli garantiva il ruolo d'ufficiale).
Il vascello si fermò per rifornimenti a Città del Capo il 17 aprile 1725.
La condanna per sodomia.
Il diario.
Da bravo contabile, Hasenbosch tenne un diario, dal quale sappiamo che quanto gli era stato lasciato era una tenda, una quantità d'acqua sufficiente per un mese, alcuni semi, utensili, una Bibbia e alcuni libri di preghiera, oltre ai suoi effetti personali, che ovviamente comprendevano un quaderno e una penna.
Il diario non fornisce dettagli sulle vicende che portarono alla condanna, se non sotto forma di generiche espressioni di pentimento e rammarico per l'atto commesso, a cui l'autore allude a un certo punto con chiarezza:
L'ultima frase, che fa chiaramente capire che Hasenbosch sapeva per certo che il suo partner (comrade) era già morto, lascia immaginare che quest'ultimo stato ucciso immediatamente, gettandolo dalla nave, come avvenne in altri casi simili, e che solo il rango di Hasenbosch abbia fatto sì che almeno a lui sia stata concessa una minima possibilità di salvezza [2].«Spero che questa mia punizione in questo mondo sia sufficiente per il mio terribile crimine di aver usato una creatura simile a me per soddisfare la mia lussuria, per la qual cosa l'Onnipotente Creatore aveva predisposto un altro sesso. Desidero solo sopravvivere per poter fare penitenza dei miei peccati, per i quali io credo che il mio partner sia dannato. (20 giugno 1725) [1].»
Dal diario sappiamo che Hasenbosch esplorò a lungo l'isola alla vana ricerca d'una sorgente permanente d'acqua (che, paradossalmente esisteva, ma che non fu da lui trovata). La poca acqua che riuscì a procurarsi si rivelò insufficiente ai suoi bisogni (il 7 agosto annota che in tre mesi non aveva piovuto per più di mezz'ora in tutto), costringendolo a bere il sangue delle tartarughe e degli uccelli marini e infine la sua propria urina.
Le condizioni di salute, inevitabilmente, ne risentirono: il 16 giugno 1725 annota di non aver potuto scrivere prima perché tremava a tal punto da non riuscire a farlo; il 9 settembre d'essere ridotto a "un perfetto scheletro". Iniziarono anche allucinazioni di vario tipo: sempre il 16 giugno Hasenbosch sentì - almeno così afferma il testo del diario che è giunto fino a noi - una voce che lo chiamava "bougre" (sodomita), ed altre voci di persone che conosceva [3].
L'ultima annotazione del diario lo vede malato e non più in condizioni di muoversi, cosa che può averlo solo portato alla morte per disidratazione o intossicazione. Il fatto che il suo corpo non sia stato trovato suggerisce che possa aver compiuto un ultimo, disperato tentativo di procurarsi cibo ed acqua, al seguito del quale la morte lo colse lontano dalla tenda.
La pubblicazione del diario.
Il diario fu portato in Inghilterra, tradotto in inglese e pubblicato in forma romanzata (sull'onda dello straordinario successo del romanzo: The life and strange surprising adventures of Robinson Crusoe, uscito nel 1719) come Sodomy punish'd ("La sodomia punita"). Non è possibile verificare la fedeltà o la presenza di eventuali manipolazioni in questa traduzione poiché il manoscritto originale è stato perso da lungo tempo.
Nel 1728 fu pubblicata una seconda versione, An authentick relation ("Una relazione autentica"), che ometteva il nome dell'autore del diario.
L'opera fu ulteriormente riproposta - sempre come opera di anonimo - nel 1730, col titolo The just vengeance of Heaven exemplify'd ("Un esempio della giusta vendetta dal Cielo", titolo alquanto incongruo, in considerazione del fatto che il destino di Hasenbosch era dipeso interamente da decisioni umane). L'editore, oltre a dichiarare che lo scheletro dell'autore era stato trovato accanto al diario (cosa falsa), ovviava all'assenza di dettagli "piccanti" sulla sodomia aggiungendo varie scene (assenti nelle edizioni precedenti) in cui il diavolo tormentava la coscienza del protagonista per i suoi atti sodomitici.
La disinvoltura con cui erano modificati i dettagli dagli editori portò in epoca moderna a sospettare che l'intero diario costituisse una finzione letteraria spacciata per una traduzione [4]. Paradossalmente, un romanzo di Peter Agnos e Jan Svilt, The queer Dutchman castaway on Ascension, edito nel 1979, inventando nel dettaglio personaggi, circostanze e perfino documenti storici, aveva un'apparenza di "autenticità" storica che mancava al documento originale.
La scoperta della verità storica.
Grazie a queste ricerche la vicenda di Hasenbosch è entrata a far parte delle storie dei naufràgi celebri.
Bibliografia:
- Anonimo, Sodomy punish'd. Being a true and exact relation of what befel to one Leondert Hussenlosch, a Dutch man, who by command of the Dutch fleet, was put on shore on the desolate island of Ascention, John Loveday, Londra 1726. Ristampa anastatica: Gale Ecco, s.l. 2010.
- Anonimo, An authentick relation of the many hardships and sufferings of a Dutch sailor, who was put on shore on the uninhabited Isle of Ascension, J. Roberts, London 1728 & George Faulkner, Dublin 1728. Ristampa anastatica: Gale Ecco, s.l. 2010.
- Captain Mawson, The just vengeance of Heaven exemplify'd in a journal lately found by captain Mawson. (...) on the Island of Ascension. (...) All wrote with his own hand, and found lying near the skeleton, Printed and sold by the Booksellers and at the pamphlet-shops of London and Westminster, London 1730. Ristampa anastatica: Gale Ecco, s.l. 2010.
- Peter Agnos e Jan Svilt, The queer Dutchman castaway on Ascension, Green Eagle Press, New York 1979. (Romanzo).
- Evan Davis, "A full and exact relation": sodomy, authenticity, and publication in the narrative of the marooned Dutchman, "The eighteenth century", XLIV 2003, pp. 257-278.
- Michiel Koolbergen, Een Hollandse Robinson Crusoë: dagboek van de verbannen VOC-dienaar Leendert Hasenbosch op het onbewoonde eiland Ascension A.D. 1725, Menken, Kasander & Wigman, Leiden 2002.
- Joseph Cummins, Cast away: lost and found in history. Epic true stories of shipwreck, Pier 9, Sydney 2008, pp. 49-61. (Questo capitolo è interamente leggibile online su Google books).
- Alex Ritsema, A Dutch castaway on Ascension Island in 1725, Lulu.com, s.l. 2010. Ampi estratti sono leggibili online su Google books. Anche in formato .pdf.
Link esterni.
- Voce: Leendert Hasenbosch su Wikipedia in inglese.
- John Balchen, East indiaman captain. Accurata biografia del capitano che scoprì il diario e lo fece pubblicare le prime due volte, con un dettagliato racconto delle vicissitudini del diario e delle opere che ne furono tratte.
- Giles Milton, Castaway: a dark and terrible story, blog: "Surviving history".