Francia
durata | 117 min |
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genere | drammatico |
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temi | omosessualità maschile, fascismo, sadomasochismo, scatofagia |
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1944, ultimi giorni della repubblica di Salò. Il racconto si svolge in quattro parti, un prologo e tre gironi. Nell’Antinferno, il prologo, quattro Signori libertini, notabili della Repubblica Sociale Italiana – un’Eccellenza (Uberto Paolo Quintavalle), un Duca (Paolo Bonacelli), un Monsignore (Giorgio Cataldi) e un Presidente (Aldo Valletti) – fanno sequestrare per i loro piaceri dei ragazzi di ambo i sessi. Rastrellati nelle campagne circostanti dai soldati, i ragazzi vengono portati in una villa. Qui vengono denudati e scelti dai Signori, i quali recitano frasi dotte sul potere, affermando che i veri anarchici sono i fascisti. Dopo viene letto loro il ferreo regolamento disciplinare che essi dovranno rispettare, durante 120 giorni e 120 notti. Secondo il codice i Signori – che hanno a disposizione un folto numero di aiutanti, soldati e collaborazionisti – possono disporre a loro piacimento dei corpi e delle volontà delle giovani vittime, che dovranno tenere nei loro confronti un comportamento di cieca ed assoluta obbedienza. I ragazzi sono pertanto costretti a sottomettersi ad ogni desiderio, anche perché le infrazioni, scoperte grazie a delazioni, sono punite con la tortura o addirittura la morte. Il racconto prosegue poi in tre gironi, in ciascuno dei quali una narratrice, accompagnata da una pianista (Sonia Saviange), racconta le proprie esperienze erotiche più bizzarre e perverse, al fine di eccitare i quattro signori che poi applicano ciò che hanno ascoltato sulle loro vittime. Il primo girone delle Manie vede come narratrice la signora Vaccari (Hélène Surgère). Stimolati dai suoi racconti, i quattro Signori compiono sevizie sui giovani, che arrivano a dover camminare a quattro zampe, nudi e latranti. Nel girone della Merda – narratrice la signora Maggi (Elsa De Giorgi) – viene raccontata ogni sorta di perversione anale e di conseguenza gli adolescenti vengono sodomizzati. Tutti poi partecipano ad un pranzo pantagruelico, la cui principale portata è costituita dalle feci di tutti gli astanti, appositamente raccolte. Nel girone del Sangue – narratrice la signora Castelli (Caterina Boratto) – i ragazzi vengono posseduti, seviziati e uccisi, in un crescendo di efferatezze; un'orgia di sangue compiuta da tre signori mentre il quarto osserva a distanza le torture con un binocolo. Nell'ultima scena due ragazzi collaborazionisti ballano assieme, lontani dall’orrore, parlando delle proprie ragazze che li aspettano.
Recensioni per Salò o le 120 giornate di Sodoma
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