Ari Gold: un ragazzo d'oro

28 ottobre 2004, Pride, n. 62, agosto 2004.

Canta bene. Ha una bella voce. Non ha paura di cantare la sua omosessualità.
Ha musiche intriganti. Ed è pure decisamente molto sexy.

Ecco a voi il fenomeno Ari Gold, nuovo cantante indipendente gay americano, che sta facendo già parlare di sé in mezzo mondo.
Abbiamo più volte discusso della mancanza di visibilità gay fra i cantanti italiani (a parte qualche eccezione) rispetto ai cantanti esteri. Ci riferiamo in particolare alla scena statunitense, dove la musica prodotta dai cantanti out (dichiarati) è in continua fioriritura, tanto che è nato un genere e perfino una classifica, una "Top 40" degli artisti gay indipendenti (la "Gay top 40" la si trova sul sito www.outvoice.net, e include artisti o gay, o etero che abbiano parlato di temi glbt).
Uno di questi artisti più in voga degli ultimi mesi è senza dubbio il newyorkese Ari Gold, che con il suo nuovo album Space under sun s'è imposto all'attenzione d'una buona fetta di pubblico, uscendo rapidamente dalla nicchia in cui spesso rimangono esiliate molte produzioni gay indipendenti.
Ari Gold è nato nel Bronx nel 1974 ed è cresciuto in una famiglia ebraica. Fin da adolescente ha dimostrato quanto valesse, nel mondo della moda e della musica, lottando per accaparrarsi un posto sulle copertine patinate della "Grande mela".
Nel 2000 pubblica il suo primo Cd, che già rivela buone doti: il disco difatti vince il premio di "Outvoice.net" come miglior album di autore gay debuttante.
L?anno scorso la partecipazione al singolo "I'm all about you", del duo DJ Luck & MC Neat, porta Ari addirittura al programma Top of the pops.
Il video, continuamente su Mtv, non fa che accrescere la sua notorietà.
Con il suo nuovo album Ari si propone ora come artista che ha maturato uno stile personale, che lo avvicina al sound groovy e funky di altri maestri del pop. Ciò che ne esce è album ibrido, tra suoni anni
Ottanta, il rhythm & blues contemporaneo, lo space pop ed un soul così caldo da riscaldare anche gli animi più freddi.
Se fosse tutto qui però ci limiteremmo a parlare d'una voce tra le tante che popolano, per qualche attimo, le pagine dei vari rotocalchi musicali. Ma non è tutto qui.
Non sono infatti molti i cantanti gay che riescono a produrre buona musica, che sono dotati di una bella voce, che cantino così apertamente dei propri gusti sessuali e che infine siano pure (lato secondario ma non insignificante) anche piacevoli dal punto di vista fisico. Non potevamo quindi che approfondire la conoscenza di questo ragazzo, che speriamo di vedere presto nel nostro Paese.
Sperando magari che qualche cantante nostrano segua il suo esempio.

Ciao Ari, la prima domanda è scontata: sei mai stato in Italia?
Una volta. Sono andato a Milano e Venezia ed ho vissuto momenti incredibili. La gente era così calda e ospitale! Mi hanno portato in giro ed hanno cucinato per me, ed io adoro la cucina italiana.
Sono stato per lo più solo a Venezia: penso sia un luogo romantico quanto si dice, e tutto sommato non m'è importato di essere solo, perché Venezia è magica ed io ho incontrato comunque persone
meravigliose... Naturalmente mi sono perso, mi sono accorto che stavo ritornando nella stessa via un milione di volte, così ho preso un traghetto e sono andato alla Biennale. Da là non me ne sarei più voluto andare. Potrei andare avanti ore a parlare di quanto abbia amato quel momento. E non vi ho ancora parlato della bellezza delle gente del posto...

Ok, allora passiamo alla tua musica: Space under sun è il tuo secondo album. Quali le differenze con il primo, Ari Gold, del 2000?
Io sono cambiato. Sono cresciuto. Sono passato attraverso la fine di una relazione di cinque anni, finita in parte a causa della mia carriera... e a causa di questo penso anche di essere diventato un po' più duro e più adulto. Mi sono assunto maggiore responsabilità.
Musicalmente sono cresciuto enormemente, rispetto al primo album.

L'album è più evoluto, la produzione è più assennata, armoniosa e piena di slancio.
È un album più maturo anche per quanto riguarda il contenuto gay. Ho voluto inserire espressamente canzoni gay, come "He's on my team", un duetto con Kendra Ross, dove noi litighiamo per lo stesso uomo. C'è sempre un lato divertemente nell'album, poiché i gay sono persone che sanno scherzare e divertirsi anche su cose serie.

Sei cresciuto nel Bronx. Come ha influenzato questo quartiere la tua vita e la tua musica?
L'aver incontrato diversi tipi di persone mi ha decisamente aperto la mente, e sono sicuro di essere stato influenzato dallo stile e dalla musica che ho sentito suonare per strada.

Pensi sia stato più duro essere gay in quest'area, piuttosto che in un'altra area di new York?
Ho fatto coming out quando avevo 18 anni. A quel tempo però vivevo già a Manhattan. Però sono certo vi sia una scena gay nel Bronx: ci sono
molti club. Ad esempio io ho fatto sesso con il mio primo ragazzo quando vivevo ancora là. È pur sempre New York, e noi "siamo dappertutto".

Cosa ti ha spinto a fare il tuo coming out?
Una volta che ho lasciato casa e Yeshiva [la scuola parrocchiale ebraica] sono uscito dal mio guscio e volevo condividere questa mia sensazione con i miei amici e la mia famiglia.
Stavo scoprendo un sacco di cose e stavo scrivendo un sacco, incontravo persone che non avevano avuto problemi a dichiararsi: loro mi hanno dato la forza di "venir fuori" e mi sono accorto di quanto questa cosa fosse positiva e speciale per me.
Sono stato fortunato ad incontrare gay più adulti, che mi hanno fatto da guida e mi hanno aiutato nell'accettarmi. È un peccato che spesso i giovani gay non vogliano parlare con i gay più anziani, che potrebbero servir loro da modello.

Circa la tua sessualità, dai tuoi testi mi sembra di percepire che tu sia "dichiaratamente" e orgogliosamente gay. Pensi che questo possa tenerti fuori dal music business delle majors è uno svantaggio dichiarare apertamente la propria sessualità?
La gente pensa che la massima aspirazione per un cantante sia essere sotto la protezione di una major, ma non è così. Ci sono cose negative che possono accaderti, se fai parte di una major.
Per me è più importante essere capace di fare il tipo di musica che voglio fare e dire ciò che voglio, senza aver bisogno di gente che si preoccupa solo di darmi consigli per fare più quattrini...
Penso che i gay vogliano vedere altri gay che non hanno paura di essere ciò che sono, e penso che le donne possano avere attinenza con questo. Voglio dire: a quale donna intelligente non piacciono i froci?
Può essere frustrante, qualche volta, sapere che se fossi sempre su Mtv potrei raggiungere molte più persone, ma sono grato al fatto di avere la libertà di fare le cose da solo, e di avere comunque una risposta sorprendente dai fan.
Un bel giorno il mainstream mi catturerà. Ma io non voglio starmene seduto ad aspettare che ciò avvenga. La vita è troppo breve!

Pensi che esista ancora un gay mainstream e, se sì, cosa significa per te?
I gay hanno certamente trasformato il mainstream qui, negli Stati Uniti, con show come Queer as folk, Queer eye for the straight guy, Will and Grace e film come In & out o The birdcage [il nostro Il vizietto, NdR]. Ma per qualche ragione sembra che la musica debba essere l'ultima frontiera irraggiungibile per le persone out, dichiarate.
Artisti come k. d. lang, Boy George, Elton John, Melissa Etheridge, George Michael... hanno aperto la via per chi come me ha voluto essere out sin dall'inizio, però non esiste attualmente un mainstream gay, per quanto riguarda la scena pop negli Stati Uniti. Eppure non c'è ragione per cui noi non possiamo entrare a far parte del mainstream.
Il mio messaggio ultimo è comunque l?amore: a questo si possono relazionare un sacco di persone.

Qual è il tuo punto di vista sui diritti gay?
Non parlo di diritti gay nelle mie canzoni... non mi piace quando la musica smette di essere tale per diventare una predica.
Penso però che semplicemente scrivendo canzoni sulla mia vita io stia dicendo che sono un essere umano che merita gli stessi diritti delle persone etero. Merito di cantare canzoni d'amore per uomini allo stesso modo in cui gli uomini possono cantare canzoni d'amore per le donne.

I cantanti con cui sei cresciuto (Madonna, Boy George ecc.) ti hanno aiutato ad uscire allo scoperto, e nell?affermazione della tua personalità? C'è una cover dei Culture Club nel tuo album: è un omaggio?
Sì! è un omaggio a Boy George, perché ha rotto il ghiaccio a proposito del non aver paura di cosa pensa la gente. Ha avuto una grossa influenza su di me. La cosa più fantastica è che recentemente mi ha intervistato per una rivista. È stato un sogno divenuto realtà! Lui ha intervistato me! È stato un grande onore.
E non so chi e dove potrei essere se non fosse per Madonna. So che è un cliché gay, ma è vero! Lei mi ha mostrato come essere gay fosse Ok, quando tutti gli altri attorno mi stavano dando messaggi negativi sull'essere gay. Perciò le ho dedicato la canzone "Fan-tastic". È un ode a tutte le dive, ma lei è stata quella che m'ha influenzato maggiormente.

Nel video di "Wave of you" sembra che tu apprezzi sia ragazze che bei ragazzi; ma alla fine tu come ti consideri: etero, bisex o gay?
Io sono gay. Ma questo non significa che la mia sessualità possa essere messa in una scatola. La sessualità è fluida. Chi dice che per il fatto che io sia gay non possa andare con una donna?
Nel video c'è la presenza di una sola donna "biologica" e nel video ci divertiamo come amici.
L?altra ragazza con cui sto è un famoso trans newyorkese, Girlina. E non m'importa di cosa ne possano dire, chiunque sia, poiché lei è hot!
Io non vivo in un mondo di soli uomini gay... Ho un bel po? di amici etero che fanno parte della mia "famiglia", ed ho anche un po' di amici trans, e voglio puntare l?attenzione sul fatto che ciò sia positivo.
Ma la maggior parte delle scene sexy nel video sono tra me e Fabricio.
Le scene tra i due uomini sono certamente le più intense, e questo è ciò che ho voluto.

Ci sarà la possibilità di vederti in futuro in Europa?
Muoio dalla voglia di venire in Europa per cantare il mio nuovo Cd! Mi piace l'Europa e sto progettando di venirci! E se tu conosci qualcuno che mi ci voglia portare, fammelo sapere, ed io salirò sul primo volo disponibile!

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