recensione diMassimo Basili
Wild Rock
È la storia d'amore tra il fragile e androgino Yuen e il vigoroso e bellissimo Enba. Fin qui nulla di nuovo, lo schema dei ruoli sessuali e sentimentali è quello solito di molti shoonen-ai. L'unica differenza è che i due giovanotti sono& uomini preistorici! L'improbabile cornice paleolitica serve all'autrice per rimarcare le difficoltà alle quali l'amore dei due ragazzi va incontro: non solo tigri dai denti a sciabola e coccodrilli giganti, ma anche la rivalità tra le rispettive tribù alle quali appartengono, e i problemi per procacciarsi il cibo o ripararsi dalle intemperie.
L'autrice, per fortuna, non si prende troppo sul serio, e la storia si dipana sotto forma di commedia, con alcune gag divertenti, soprattutto quelle legate al travestimento da fanciulla al quale l'inetto Yuen è costretto dal padre capotribù per attirare l'attenzione di Enba.
Il volume si completa con Innocent lies, che racconta di una fugace avventura amorosa giovanile tra i& padri di Enba e Yuen, e con la storiella breve Child rock, oltre ai consueti redazionali.
Al di là dei testi, spesso risibili, Wild rock si segnala per i disegni eccellenti dell'esordiente Takashima, che delinea anatomie maschili seducenti e scene d'amore davvero coinvolgenti. Nello stesso tempo l'autrice se ne frega della credibilità dell'ambientazione e dei (succinti) costumi, che sembrano uscire dalla collezione dell'ultimo stilista in vena di stravaganze...