recensione diMassimo Basili
Ephebus – I fiori dell'Impero
Nel corso della manifestazione milanese Fumettopoli del novembre 2011 l'associazione K1995 ha presentato un libro a fumetti di grande formato, con una postfazione di Vincenzo Patanè, che contiene alcune storie brevi a tema omoerotico realizzate alla fine degli anni Novanta ma mai pubblicate prima, se si escludono i due racconti a colori apparsi sulla rivista americana Heavy Metal.
Probabilmente ha influito sulla difficoltà di trovare loro una collocazione italiana il fatto che i fumetti di Montanaro sono ambientati ai tempi della Roma imperiale, passata alla storia per la sfrenata libertà sessuale evocata dalle satire di Marziale e Petronio Arbitro dove adulterio, prostituzione e rapporti omosessuali erano tollerati se avvenivano all'interno dei limiti imposti dal ruolo sociale di appartenenza: quel che contava era soprattutto la separazione tra il ruolo attivo delle classi superiori e di età matura rispetto a quello passivo, di stretto appannaggio di plebei, schiavi e giovinetti.
Proprio gli adolescenti imberbi e femminei sono i protagonisti assoluti delle storie di Montanaro, che s'ispira ai personaggi di Virgilio, Petronio e Luigi Settembrini (autore di un racconto ambientato nell'antica Grecia ma da lui attribuito ad Aristeo di Megara, I Neoplatonici) per mostrarli impegnati in svariate acrobazie amorose e sessuali tra di loro, oppure insidiati di volta in volta dal vecchio poeta Eumolpo o dal maturo pastore Coridone.
Sono storielle piacevoli e dal disegno accuratissimo, un malizioso divertissement che testimonia la passione dell'autore per l'ambientazione antica, le acerbe bellezze arcadiche e per le storie erotiche del grande Roberto Raviola in arte Magnus, qui ampiamente omaggiate.
Peccato per l'edizione un po' troppo amatoriale del libro, che meritava un lettering e una revisione dei testi più accurati.