Cape Cod isola gay

8 settembre 2004, G&L n° 5 - agosto 2003

Chi ancora non sapeva chi fosse lo scrittore Michael Cunningham, lo avrà conosciuto attraverso lo splendido film “Le ore” di Stephen Daldry con Meryl Streep, Nicole Kidman e Julianne Moore, tratto da un suo indimenticabile romanzo. Una trasposizione che ha reso giustizia ad un capolavoro letterario che inserisce Cunningham nell’empireo degli autori gay.

La trattazione delicata dell’omosessualità delle protagoniste di “Le ore”, che è stato tradotto in ventisette lingue e ha ricevuto il Pulitzer Prize per la Narrativa, il Pen/Faulkler Award e il Premio Grinzane Cavour 2000 per la Sezione Narrativa Straniera, ha conquistato milioni di lettori omosessuali e non solo in tutto il mondo, ma Michael Cunningham, newyorkese cresciuto a Los Angeles, ha anche meritato con. Carne e sangue, il suo secondo romanzo, il Whiting Writer's Award. Bompiani ha poi pubblicato in Italia, il romanzo Una casa alla fine del mondo e i racconti di Mr Brother.

Ora lo scrittore americano torna a far parlare di sé con un nuovo libro, “Dove la terra finisce”, pubblicato sempre da Bompiani, in cui ripercorre i suoi rapporti con la cittadina di Provincetown, conosciutissima in tutto il mondo come meta del turismo gay estivo.

 

Il libro è in bilico tra narrazione, autobiografia e diario. Nelle sue pagine Cunningham vuole condurre il lettore attraverso un viaggio intimo nella cittadina americana, che sorge all’estremità di Cape Cod, nel Massachussets, storicamente luogo privilegiato da tanti artisti per le proprie vacanze: qui hanno soggiornato Tennessee Williams ed Eugene O’Neill, e qui ora accorrono migliaia e migliaia di gay, lesbiche, travestiti, transessuali in cerca di un “rifugio” o, meglio, di un luogo in cui manifestare liberamente il loro bisogno di essere comunità. “È il posto in cui persone che altrove vengono considerate reietti e paria possono diventare membri illustri della società” scrive Cunningham, che nel libro trasforma Provincetown in uno speciale luogo dell’anima, leggendone le dinamiche e le contraddizione da un’ottica personalissima.

Le vivaci notti della comunità gay che affolla la cittadina d’estate, le relazioni e le passioni che nascono e muoiono nel giro di pochi mesi, lo spegnersi della vitalità con l’arrivo della stagione invernale: tutto questo viene scrutato dalla posizione di Cunningham, che lui stesso definisce “protetta”, simile a quella di un animale nel suo rifugio.

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Dove la terra finisceFrancesco Gnerre
29/08/2005

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