recensione diGiovanni Dall'Orto
Strade [2002]. Un fumetto nostratno di omoerotismo per ragazze.
Pubblicato in una collana dedicata all'erotismo gay visto e prodotto da donne eterosessuali (e magari un poco fag-hag), questo fumetto racconta la storia, non proprio nuovissima, del fan innamorato del cantante rock bello, e irraggiungibile perché perde il suo tempo con storie eterosessuali che poi, alla fine, non gli danno nulla... eppure la "persona giusta" per lui è sotto i suoi occhi ma lui è incapace di vederla, o volerla, perché è un ragazzo...
In realtà la presenza dell'eros in questa vicenda è minimale (una scena sola, e molto discreta), e il fumetto ne guadagna, perché la storia vera ruota intorno alla "fotografia" di un coming out complicato e tortuoso, risolto per il meglio quando alla fine i protagonisti, due teneri post-adolescenti più "imbranati" di quanto pensino di essere, si decidono ad accettare se stessi e i loro sentimenti per quello che sono.
L'autrice ha saputo catturare tutta l'ambiguità e contraddizione di una generazione di giovani gay italiani, che non avendo risolto il problema fondamentale dell'auto-accettazione dondolano in un mare di identità non risolte, di scelte non concluse, di strade tortuose e di solito a vicolo cieco.
Correttamente l'autrice individua nella scelta della "strada giusta" (l'accettazione di sé) la via per il lieto fine.
Efficace il tratto "minimale", che si risolve in uno sfrondamento utile a concentrarsi sulla storia, nella sua semplicità ed anche bellezza poetica.
Si finisce per tifare per questi due "impiastri" tanto incasinati.