recensione diGiovanni Dall'Orto
Primo Carnera [1982]
Il protagonista di questa raccolta di storie a fumetti (che ha lo stesso nome dell'editore!) è uno stilista omosessuale, prestante ma effeminato, ma al tempo stesso geniale, creativo e soprattutto "squisito". Le storie sono ambientate in un periodo inesistente che mescola personaggi e mode che vanno dal 1880 circa al 1930 circa.
Nella prima storia, "Amami, Primo! Storia di maschi e di damaschi", Carnera deve sgominare i tranelli e gli spionaggi d'uno stilista rivale per confermarsi fornitore della Real Casa. La lotta include la neutralizzazione di una spia, il mannequin Ciangalì, effeminatissimo - diciamo pure una mezza travestita - ma squisitissimo a sua volta. Il mezzo per conquistarlo? "Trenta centimetri d'amor (ben somministrati)".
Dopo varie peripezie Primo vince, ma abbandona tutto per andarsene in Oriente con la sua nuova fiamma, il giapponese Capitan Eguchi, vestito ovviamente con un chimono da donna. Questa è la storia più nettamente omosessuale.
La seconda storia, "Grande incontro tra due campioni", vira al fantascientifico: Carnera abbandona il suo amante orientale per portare la sua creatività verso altre sfide... la costruzione di una città con.. Fritz Lang.
Nella terza, "Primo Carnera e la gara di squisitezza", vede il nostro in gara contro la pittrice lesbica Tamara de Lempicka (il cui lesbismo non è però evocato). Gli è accanto il suo amante e servitore, Amarildo, che apparirà anche nelle storie successive. Appare anche una caricatura di D'Annunzio che, di fronte alla "squisitezza" di Carnera, ha fantasie erotiche coprofile.
Nel resto delle storie, in bilico tra il fantastico-onirico e il fantascientifico, l'omosessualità di Carnera passa in secondo piano, mentre prevale il suo aspetto di "arbitro della squisitezza".
Tutte le storie sono demenziali ma esilaranti. Al solito, Scozzari è maschilista e ottusamente omofobo, ma assolutamente geniale.