recensione diStefano Bolognini
Adolescenza
Il libro tratta le 'presunte' problematiche correlate con l'adolescenza come la volontà di distacco dai genitori, la scoperta del sesso, l'uso di droghe, il disagio e il suicidio giovanile.
Nel testo sono innumerevoli i riferimenti all'omosessualità dipendente, secondo l'autrice, dal mancato superamento del complesso edipico.
Tale impostazione, e la banalizzazioni di cui è farcito, lo rendono decisamente superato.
Rimane comunque, per il tono decisamente omofobo, un ottimo esempio di terrorismo pedagogico.
L'omosessualità è presentata, a p. 25, in questi termini:
"Si dice che gli omosessuali sono sempre più numerosi, ma non è vero! Credono di essere omosessuali e vivono come tali dopo essersi disillusi di un primo amore.
E' il comportamento più facile. Un disimpegno. Perché nessuno li aiutava a correre ancora una volta un rischio valorizzante. Essi hanno perso la loro creatività nel fallimento di un primo amore e nessuno ha detto loro: “Non scoraggiarti dopo questa prima esperienza. Essa ti prepara ad un incontro più durevole con qualcuno che avrà fede in te”.
Allora si rivolgono ad un altro simile, riflesso dallo specchio del narcisismo, e che restituisce loro il sentimento del proprio valore rispetto a persone che trascurano l'altro sesso. Credo che sia la stessa cosa per ragazzi e ragazze: una prima delusione sentimentale provoca una specie di ricaduta in una omosessualità occasionale prepubere indotta da una società che non aiuta i giovani a diventare adulti. E è diventando responsabili che diventerebbero adulti invece di regredire in una preadolescenza narcisistica".
A p. 73 la Dolto non paga di tante banalità prive di scientificità raggruppate insieme chiosa:
“I ragazzi attraversano un periodo omosessuale in cui bisogna stare molto attenti a ciò che indossano” e a p. 92 aggiunge: “A 19 20 anni, se sono d’accordo con il comportamento degli omosessuali dichiarati, finiscono (Finiscono!, n.d.r.) dalla loro parte”.
Il distacco e la prospettiva priva di pregiudizi sull'omosessualità fa continuamente da sottofondo al testo.
Nelle pagine successive l'autrice sostiene che la droga effemminizza i ragazzi (ma non dice che potrebbe mascolinizzare le ragazze, ndr.) e narra la vicenda di tale Michel Simon diventato gay dopo l'intercettazione di un biglietto d'amore scritto da lui ad una compagna da parte della maestra.
Per finire in bellezza la Dolto cita il film Morte a Venezia come la storia di un dramma psicologico.
Si limitasse all'omosessualità...
La Dolto ha qualcosa da dire anche sulla masturbazione.
La masturbazione sarebbe, a pag. 10, un falso slancio sessuale ed una trappola perché scaricando le nevrosi masturbandosi si perde l'energia per affrontare la realtà.
La sessualità del fanciullo, a pag. 36, sarebbe “un'idealizzazione poiché il corpo non è in grado di realizzare un atto sessuale corpo a corpo. Nell'adolescente l'amicizia molto appassionata si indirizza verso qualcuno con cui la sessualità non può essere presa in considerazione”.
Infine la 'studiosa', a pag. 90, se la prende, non è ben chiaro perché, con gli psichiatri pedofili: "Osservate quegli ambienti che sono sempre stati luoghi di pederastia, con i migliori psichiatri pedofili, pederasti. Essi hanno anche schiavetti (intendo gli educatori) che permettono loro di capire questo mondo di bambini".
Adolescenza è uno dei testi per i genitori fra i più ricchi di 'fandonie pedagogiche'.